Non solo ottobre è rosa

Non solo ottobre è rosa

Emanuele Scigliuzzo

Sono solo quindici volontarie e un volontario, ma motivatissimi, perché il loro obiettivo principale è quello di non dire no a nessuno. Un incontro in meno, una telefonata in meno, potrebbe ritardare una diagnosi e la tempestività, nelle malattie oncologiche, è una delle poche armi a disposizione. Insieme ai volontari ci sono i soci sostenitori che contribuiscono all’importante causa portata avanti da ANDOS COMITATO DI ALBANO LAZIALE, (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), la ODV con sede ad Albano Laziale.

grafiche ottobre 2022
grafiche ottobre 2022

Cuore e motore di questo progetto è Maria Cristina Filosofi, nipote di Matilde che nel 1991 fondò la prima associazione DIS – Donna, Impegno, Solidarietà – che si occupò delle donne ammalate di cancro al seno del territorio. Proprio Matilde fu di esempio a chi oggi ha questa enorme eredità da portare avanti.

Lei che, colpita da un cancro al seno, concentrò tutte le sue forze insieme ad altre donne colpite come lei, aggregando l’opinione pubblica, per evitare che fossero chiusi i reparti oncologia e senologia della ASL oggi denominata ROMA 6.

“Quando qualcuno mi chiede cosa potrebbe fare avendo poco tempo libero, problemi, impegni… mi viene in mente quando Matilde – mi raccontano – in uno stato di malattia estremo 30 anni fa si arrampicò per le scale nella sede della Asl e senza dire una parola sbatté il suo bastone sul tavolo dell’allora direttore generale, e solo con lo sguardo domandò conto su cosa si stesse facendo per evitare di chiudere i reparti oncologici. Chi me lo racconta era presente… un ricordo vivo che è un monito alla nostra coscienza. Non si potevano abbandonare cosi i malati dei Castelli Romani. Una forza che per noi deve essere un esempio: tutti, chiunque può fare qualcosa che sia un bene per gli altri, in ogni momento, in qualsiasi condizione, che potrà fare la differenza anche tra la vita e la morte per tante e sconosciute persone”.

grafiche ottobre 2022
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A raccontarcelo è Maria Cristina, con una voce rotta dall’emozione e gli occhi lucidi. Lei volontaria dal 2009 è alla guida di ANDOS dal 2012 e a questa associazione si dedica quasi totalmente. Le cose da fare sono tante ci dice attraversando lo sguardo dentro la piccola ma accogliente sede dell’associazione. Un locale in concessione del comune che si trova sotto la scuola Istituto Comprensivo plesso Collodi, per il quale il Comitato paga un affitto, seppur irrisorio. Qui ogni cosa viene pagata con i ricavati dai sostenitori o dagli eventi ideati e organizzati da soci volontari.

“Di soldi, ci dice Maria Cristina, ne servono tanti, li utilizziamo per pagare gli psicologici che fanno assistenza ai pazienti e alle loro famiglie e al personale sanitario del percorso oncologico”. Il cancro infatti, è una malattia che colpisce il malato, ma anche chi lo circonda. La cura è efficace se alle terapie farmacologiche vengono affiancate quelle psicologiche, che curano il “dentro” della persona. Per questo “ogni briciola è preziosa”. Negli ultimi tre anni la Chiesa Valdese ha sostenuto economicamente questo fondamentale progetto di sportello psico-socio-oncologico “Chi si prende cura di chi? Dal curante al curato” che prosegue ora con le sole forze dell’Associazione. Sono partner per la diffusione del progetto i Comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Marino, Lanuvio, Nemi e il Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Albano.

Tante le iniziative per il recupero del benessere psicofisico: Linfodrenaggio, Qi Gong, Tai Chi, ballo di gruppo, spazio di scrittura espressiva “La vita è adesso”, laboratorio “I colori della voce”, corsi di arti manuali, progetto “INCONTRI – Territorio, Storia, Arte, Cultura, Solidarietà: luoghi della vita”, nelle scuole incontri “Aver cura di sé: informazione e prevenzione”. Il tempo qui dentro scorre tra telefonate fatte e quelle ricevute. “Siamo occupati ad effettuare 200 telefonate al giorno – ci dice Maria Cristina che prosegue – per contattare le donne convocate dalla ASL a screening mammografico gratuito, perché purtroppo da anni le lettere di invito troppo spesso non arrivano a destinazione”.

La normativa regionale infatti prevede che le donne tra i 50 e i 74 anni possono accedere alle mammografie gratuitamente, mentre quelle tra i 25 e i 64 possono fare gli screening contro i tumori al collo dell’utero. Per gli uomini e le donne tra i 50 e 74 anni invece, i controlli sono gratuiti per il colon retto.

Quando chiedo come mai le lettere non arrivano, Maria Cristina risponde rassegnata: “sono anni che non si riesce a risolvere questa problematica. Il riscontro ci arriva direttamente dagli utenti che sistematicamente ci confermano di non aver ricevuto l’avviso, oppure di aver trovato dispersi sacchi di queste lettere (tombini, sterpaglie, bordo strada, litorale). Noi abbiamo il compito di supportare la ASL per favorire lo screening; se le lettere di invito arrivassero ai destinatari tutto l’anno e non un mese all’anno, e con congruo anticipo, potremmo dedicare il nostro tempo per ottimizzare e massimizzare l’adesione con iniziative pubbliche di formazione e informazione. Di contro però, la telefonata è più empatica e a volte riusciamo a convincere a fare i controlli. Tanti i riscontri a posteriori di persone grate, che con la nostra telefonata e a volte la nostra insistenza hanno potuto scoprire in tempo il cancro”.

Quindi la prevenzione è importante?
Non farla equivale a giocare alla roulette russa con la propria vita. Assurdo, soprattutto considerando che la diagnosi precoce significa sopravvivenza, cure meno invasive e miglior qualità di vita.

Cosa spinge le persone a non recarsi in ospedale per lo screening?

Molti ci dicono di avere paura dei risultati, altri ritengono che il privato sia migliore perché si paga. In tempo di covid poi decine di migliaia di donne hanno rifiutato la prevenzione per timore di contrarre il covid. Non tutti sanno che il percorso Screening Mammografico gratuito è il modo più affidabile e sicuro di fare prevenzione, avvalendosi del personale medico lettore di screening che ha la più alta qualifica in merito e prendendo in carico il paziente dalla diagnosi, accompagnandolo attraverso la cura e poi follow up. Purtroppo riscontriamo tanta disinformazione sulle malattie oncologiche. Per questo tra le nostre attività ci sono tante iniziative per sensibilizzare le persone a fare prevenzione. Una diagnosi precoce è fondamentale. Più tardi si scopre la malattia e più si riducono le probabilità di sopravvivenza.

ANDOS è praticamente diventata un faro per tutti i malati oncologici dei Castelli Romani, con contatto sempre disponibile per ogni necessità riguardo i percorsi della sanità territoriale di diagnosi e cura e per le attività di supporto e riabilitazione psicofisica effettuate direttamente dall’associazione. Nel nostro territorio, ci tiene a sottolineare la presidente di ANDOS, il Day H. Oncologico della Asl Roma 6 fornisce correttamente ai pazienti tutti i controlli necessari assegnando direttamente gli appuntamenti, come previsto dalle norme regionali. Non sempre i pazienti sanno che questo è un loro diritto e non è raro apprendere da alcuni di loro che in altre zone della regione questo fondamentale diritto non è rispettato, causando problemi e difficoltà a chi già combatte una battaglia durissima. Non è infrequente incontrare pazienti che sconfortati da burocrazia e inadempienze hanno abbandonato cure o follow up. Il territorio dei 21 Comuni della ASL ROMA 6 è invece fortunatamente correttamente assistito come la legge prevede.

“Dobbiamo essere grati alle volontarie che per anni, giorno dopo giorno, nella semplicità di ogni servizio hanno compiuto e compiono gesti quotidiani di solidarietà senza averne nulla in cambio, alle presidenti dell’associazione che si sono succedute negli anni, la nostra presidente onoraria Maria Fatima Bucciarelli, alle tantissime persone che ci vogliono bene e ci aiutano in tanti modi. Un pensiero speciale a tutte le donne operate che hanno varcato la porta della nostra sede, dove hanno trovato amicizia, ascolto, un abbraccio e sostegno… le nostre Rondini, molte volate in alto, ma che dall’alto hanno lo sguardo su di noi”.

grafiche ottobre 2022

ANDOS è un punto di riferimento per chi deve fare prevenzione e per chi si trova a combattere con la malattia, perché la burocrazia purtroppo, certe volte non guarda in faccia a nessuno, neanche ai malati oncologici. Questo gruppo di persone, tutte volontarie donne tranne un uomo, svolgono un lavoro encomiabile, solo per la voglia di dare agli altri un sostegno a volte vitale. Un lavoro svolto 365 giorni all’anno, perché se l’Ottobre Rosa serve a sensibilizzare le persone sull’argomento, la prevenzione va avanti tutto l’anno. Ecco perché Non solo Ottobre è Rosa, ma tutto l’anno.

Last Updated on 23 Ottobre 2022 by

Redazione

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