Job by job: pillole lavorative in podcast

Job by job: pillole lavorative in podcast

C’è un nuovo Podcast in circolazione e sembra davvero utile per aiutare Millenial e Generazione Z a interfacciarsi con il mondo del lavoro. Si tratta di “Job by Job”, realizzato da Mirko Giustini, giornalista cresciuto ad Albano Laziale, firma di riferimento del Corriere della Sera per la rubrica Lazio Economia. Insieme a lui scopriamo questo progetto che vuole diventare un ponte tra i ragazzi e il mondo del lavoro.

Mirko, com’è nata l’idea del podcast?

L’idea proviene dalla consapevolezza che c’è un forte divario tra il mondo dei lavoratori e il mondo delle aziende. Il podcast nasce dal confronto che ho avuto con datori di lavoro, sindacalisti, insegnanti. Intervisto continuamente imprenditori che a volte fanno fatica a trovare delle determinate figure professionali. In modo surreale, chi potrebbe ricoprirle ha difficoltà a trovare un impiego.

Qual è il tuo obiettivo con questo podcast?

Ho notato una scarsa condivisione di quelle che sono le opportunità formative e le richieste dei datori di lavoro. Vorrei indicare ad esempio quali sono quei settori dove si ricerca più personale, senza ovviamente indurre i ragazzi ad abbandonare i loro sogni. Insomma vorrei fornire quegli strumenti utili a sopravvivere strumenti di conoscenza del sistema economico che oggi vedo mancare a molti.

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Pensi sia importante partire già dalla scelta della scuola superiore per orientare i ragazzi al lavoro? Che ruolo hanno i genitori?

Prima si inizia a pensare al domani, prima si avrà coscienza di quello che si dovrà affrontare. Il punto è che non si può pensare il giorno dopo la laurea a quello che si vuole fare in futuro. Vanno messi dei piccoli tasselli, va piantato un seme di coscienza nei più giovani. Questo non significa che i ragazzi non debbano fare le loro esperienze o dedicarsi solo allo studio, ma adottare una via di mezzo tra chi pensa solo ai libri e chi solo a divertirsi.

I ragazzi di ora sono disorientati e pieni di stimoli da parte della rete ma non solo. Puoi dare un consiglio per ritrovarsi e perseguire i loro obiettivi lavorativi?

“Fotti il sistema e studia”, questo mi sento di dire. Più ci si informa e più si possono avere degli strumenti dalla propria parte per prendere decisioni e fare scelte logiche e consapevoli. Anche se i giovani hanno mille stimoli, bisognerebbe fargli capire che magari, oltre ai social network, c’è un’opportunità di formazione e apprendimento dietro ad altri strumenti. Un uso più ragionato delle tecnologie che hanno a disposizione, ad esempio, potrebbe aprire loro molti sbocchi professionali. Quello che manca ai giovani è, secondo me, una guida, una persona che li ascolti e ne sappia comprendere timori e speranza. Manca una figura chiave tra il giovane e il “nonno”, cioè un adulto capace di assumersi le proprie responsabilità sociali e fare da cerniera tra le due generazioni.

Quale abilità pensi siano fondamentali per migliorare le chance di trovare lavoro oggi?
Sicuramente aumentare le proprie soft skill ed esperienze parallele all’iter scolastico e universitario. Il datore di lavoro cerca ciò che sai fare di diverso dagli altri. Lavorare in team, gestione dello stress, inventiva e versatilità sono sicuramente carte vincenti per il mondo lavorativo attuale.

Qual è il peggior errore che può commettere chi cerca lavoro?

Dare per scontato le cose ed essere superficiale. Bisogna acquisire uno spirito critico, mettersi e mettere in discussione qualsiasi cosa e trovare un equilibrio, seguire i sogni e misurali sempre con la realtà. Troppo spesso manca concretezza, e saper tenere i piedi per terra. Il consiglio che mi sento di dare è quello di non temporeggiare, ma di cavalcare a proprio vantaggio il sistema, senza soccombere ad esso.

Lucrezia Caminiti

Last Updated on 15 Marzo 2022 by AutoreL

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