Veronica Cimino alla guida dell’Ente Parco

Veronica Cimino alla guida dell’Ente Parco

La Comunità del Parco dei Castelli Romani ha una nuova guida, eletta all’unanimità dall’assemblea riunita il 26 aprile, Veronica Cimino ha assunto l’incarico di presidente.

“Parco” è una area protetta fortemente voluta dai cittadini e istituita nel 1984 grazie proprio all’impegno di chi questo territorio lo vive quotidianamente e con consapevolezza.

Un territorio, quello dei Castelli Romani, ricco di storia, di arte ma anche di un ecosistema naturale che offre scenari paesaggistici meravigliosi da vedere, ma importanti dal punto di vista naturalistico.

Incontriamo la neoeletta presidente Cimino, già sindaco di Rocca di Papa con un trascorso di assessore all’ambiente, che prende le redini di questo ente che si prefigge, come primo obiettivo la cura e la conservazione di questo delicato e vasto ambiente che abbraccia un territorio ampio condiviso da diverse amministrazioni.

Altro scopo dell’Ente Parco è la valorizzazione di questa area protetta che può, in modo consapevole, essere volano per l’economia.

Presidente, il Parco dei Castelli Romani rappresenta un’importante area protetta con un delicato ecosistema da proteggere. Quali sono le principali minacce all’ambiente che devono essere contrastate dagli addetti ai lavori?

Nel nostro Parco che è fortemente antropizzato ci sono tantissime minacce che arrivano dalle attività illecite condotte nei nostri boschi e nelle nostre aree come l’abbandono dei rifiuti, talvolta anche pericolosi senza sottovalutare gli abusi edilizi. Personalmente mi batto da tempo per mettere in atto delle azioni di controllo e vigilanza da condurre con tutte le amministrazioni per evitare queste attività favorite dalla giusta mancanza di recinzione all’interno del Parco.

Il territorio dei Castelli Romani è custode di storia e tradizioni uniche, il turismo potrebbe rappresentare, per tutte le comunità, un fulcro per lo sviluppo dell’economia e un motivo per accrescere un senso di appartenenza? Il Parco dei Castelli Romani può essere un elemento centrale in questo senso?

Secondo me si, i sindaci in carica in questo momento nelle diverse amministrazioni sono impegnati tutti nel generare un nuovo sistema. Oggi c’è lungimiranza da parte di tutti i primi cittadini del territorio e finalmente abbiamo capito che dobbiamo lavorare nella stessa direzione. Le decisioni territoriali le stiamo prendendo insieme guidati da un forte senso di corresponsabilità e da una forte sinergia.

Il Parco dei Castelli Romani come area protetta può certo favorire la crescita del turismo legato proprio a questo tipo di interesse cosi come la possibilità di investimenti locali per progetti di promozione territoriale legati a itinerari turistici, sportivi, alla ricettività diffusa o ancora alla filiera agroalimentare sostenibile.

Questi sono tutti tasselli di una strategia turistica ad ampio respiro che deve appartenere a tutti i Castelli Romani, da condurre insieme all’Ente Parco con la funzione di coordinatore dell’area protetta.

L’educazione ambientale è fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza del rispetto della natura. Ritiene opportuno poter avere nelle scuole delle ore dedicate proprio a questa materia supportate anche da attività condotte direttamente all’interno del Parco

Questa è un’attività alla quale stiamo già lavorando all’interno del mio comune. Ma non solo sull’educazione ambientale, anche sull’educazione civica e nel contrasto alla violenza di genere attraverso la formazione all’interno degli istituti. L’educazione ambientale è anche una delle attività sui cui l’Ente Parco è fortemente impegnato.

I Castelli Romani devono affrontare un’emergenza idrica legata alle riserve di acqua della falda sotterranea che si sta svuotando. Specchio di questa situazione sono i livelli del Lago Albano e del Lago di Nemi che costantemente calano. Recentemente è stato firmato il contratto di Falda Lago per Albano, Nemi e per il Fiume Incastro, crede in questo progetto?

Conosco il progetto e ritengo possa essere uno strumento di gestione integrata e partecipato che ci può permettere di guardare lontano e di riprenderci il futuro del territorio. Entrambi i laghi, che risiedono nel territorio del Parco dei Castelli, hanno delle criticità da superare su tutte proprio l’abbassamento del livello dell’acqua.

Per questo credo che sia necessario innescare delle progettualità condivise orientate allo sviluppo del territorio, ma soprattutto serve una forma di tutela attiva e di sostenibilità delle scelte.

Questa criticità, che è reale, ci impone di prendere responsabilità immediatamente e di progettare e realizzare immediatamente azioni che possano portare alla risoluzione del problema.

Ci sono in atto diverse proposte di ampliamento del Parco dei Castelli Romani come l’inclusione del territorio di Ciampino e quello dell’Appia Antica. Crede sia un bene continuare ad ampliare un territorio già cosi vasto?

In merito all’ampliamento del perimetro del Parco sono favorevole perché comprenderebbe l’inclusione di un tratto minimo di Ciampino già vincolato dalla soprintendenza e un ampio territorio di Marino ma la proposta è volta a garantire la tutela di un territorio storicamente già riconosciuto perché è la cerniera tra i Colli Albani e il Parco Regionale dell’Appia Antica.

Il progetto si prefigge proprio l’obiettivo di creare un corridoio ecologico che possa aumentare la fruibilità del Parco anche attraverso la realizzazione di strutture come piste ciclabili che possano arrivare fino al Lago Albano. Attualmente siamo alle prese con un accordo collettivo strategico che ci consenta di avere una legge in tempi brevi.

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 16 Maggio 2021 by Redazione 2

Redazione 2

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