TRA IMPEGNI FAMILIARI E IL LAVORO, LE DONNE IN UN EQUILIBRIO PRECARIO

TRA IMPEGNI FAMILIARI E IL LAVORO, LE DONNE IN UN EQUILIBRIO PRECARIO

Tra le tante situazioni che l’emergenza Covid-19 ha aggravato, non trascurabile anche quella delle mamme lavoratrici che nel periodo di quarantena hanno visto crescere i loro impegni in maniera esponenziale. Un aggravio registrato soprattutto per le 3 milioni di lavoratrici con almeno un figlio con meno di 15 anni, pari al 30% delle occupate totali (9 mln 872 mila).

A dirlo è il rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2020”  di Save the Children che fa emergere uno spostamento in avanti negli anni, rispetto alla maternità. Nel 2019 l’età media del parto si è attestato sui 32.1 anni, uno dei più alti in Europa.

La maternità spesso comporta la rinuncia della carriera professionale a favore degli impegni familiari che non lasciano spazio.

“Con l’avvio della fase tre, le più penalizzate rischiano di essere le madri lavoratrici, circa il 6% della popolazione italiana. Con la mancata riapertura dei servizi per la primissima infanzia molte donne, soprattutto quelle con retribuzioni più basse e impiegate in settori dove è necessaria la presenza fisica, rischiano di dover decidere di non rientrare al lavoro, aggravando la già difficile situazione dei livelli occupazionali femminili italiani. Per quelle che invece potranno lavorare in smart working, è forte il rischio di un carico eccessivo di lavoro e di cura” – dice Antonella Inverno, Responsabile delle Politiche per l’infanzia di Save the Children – la quale prosegue “non è solo la chiusura dei servizi per la prima infanzia a preoccupare le madri, ma anche la gestione della didattica a distanza, che soprattutto per le scuole primarie, necessita di un continuo supporto da parte di un adulto a casa, e soprattutto la gestione del carico emotivo dei figli, ancora oggi dimenticati dalla politica nella fase della ripartenza. E’ necessario adottare al più presto un Piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza, che metta al centro i diritti dei minorenni, perché le famiglie non devono essere lasciate sole ad affrontare le sfide educative e sociali che la crisi sanitaria ha imposto”.

Dall’analisi inoltre emerge che le principali criticità che le mamme hanno vissuto nella fase di isolamento forzato sono state: la lontananza dai propri affetti, la limitazione di attività legate al benessere personale e il peso di lavoro di cura dei figli minori.

La redazione

Last Updated on 26 Marzo 2021 by

Redazione 2

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