Quali saranno gli scenari futuri per il lago di Albano e Nemi?
Sulla riva del Lago Albano di Castel Gandolfo è stato installato un teleidrometro per monitorare livello e temperatura dell’acqua. L’installazione rientra in un più ampio programma di monitoraggio dei laghi del distretto dell’Appennino centrale che l’Autorità di bacino sta portando avanti, nell’ambito delle attività istituzionali di pianificazione della gestione e della tutela delle risorse idriche e di salvaguardia del territorio. Abbiamo raggiunto Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, per chiedergli quali potrebbero essere i possibili scenari e piani per il futuro che riguardano in special modo i due laghi dei Castelli Romani.
Quando e dove verranno pubblicati i dati del monitoraggio?
Partirei subito fornendo qualche aggiornamento sul lago.A distanza di una decina di giorni dall’installazione del teleidrometro abbiamo già registrato una perdita di altezza di 2 cm che corrisponde a circa 120.000 m3; quindi, già dopo poco tempo abbiamo i primi numeri. Tutte le informazioni e i dati che ricaveremo, e che noi già stiamo ricevendo di continuo tramite una app, sono pubblici. È possibile consultarli sul nostro sito web. Ogni utente interessato potrà cliccare e avere tutti gli aggiornamenti quotidianamente. Inoltre, anche visitando i social e altre fonti di informazioni collegate a noi saremo totalmente trasparenti e ci impegneremo a lavorare affinché sia i diretti interessati, cioè il comune e le autorità competenti, sia tutti coloro che vogliono rimanere aggiornati sulla situazione del lago di Albano, possano farlo ogni giorno.
Da questi primi dati sembra molto preoccupante la situazione del lago di Albano..
Sono stato al lago per l’inaugurazione del teleidrometro e mi hanno fatto vedere come da un anno all’altro la riva del lago è indietreggiata di circa un metro. Questo per dire che, in realtà, già dall’anno scorso fino a questo corrente la riduzione è stata sensibile. Nonostante quest’ultimo anno sia stato più piovoso il lago ha registrato comunque un calo idrico non da poco. Anche se non siamo in emergenza idrica, come nel 2022, il lago ha qualche problema e tocca prima di tutto capirne i motivi.
Quali sono le azioni che intendete mettere in atto per fermare il calo idrico ed eventualmente per far riempire nuovamente il bacino?
Intanto avere a disposizione questi dati è un fatto importante, perché ci consente di capire il fenomeno, studiarlo e trovare soluzioni. Altra cosa che abbiamo avviato è uno studio del comportamento sotterraneo, quindi della falda, la parte delle strutture idrologiche, perché il lago è alimentato sì dalle piogge ma anche da una falda sotterranea. Quest’ultima, però, è anche oggetto di prelievi per fornire l’acqua potabile ai comuni. Questi prelievi nel tempo sono aumentati perché anche i comuni lo sono e conseguentemente anche la richiesta d’acqua. Con il nuovo bilancio idrico del bacino saremo in grado, eventualmente, di intervenire sull’utilizzo dell’acqua da parte di Acea e di far ridurre i prelievi. Apriremo un tavolo con l’azienda, con i comuni, con l’ANBI, con la Regione e con tutti i soggetti deputati alla gestione del lago e cercheremo di capire come intervenire.
Ci sono dei progetti simili anche per il lago di Nemi?
Noi abbiamo in programma il monitoraggio di tutti i laghi del distretto a cominciare da quelli dalla Regione Lazio. Installeremo tutta la strumentazione necessaria e partendo dai dati affronteremo il tema della loro gestione in termini di presentazione delle risorse idriche. Adesso stiamo lavorando proprio al piano attuativo che, secondo me, sarà realtà entro questo anno. Qui si parla di mesi, l’obiettivo è a breve termine.
Last Updated on 22 Ottobre 2023 by Redazione 2