La Senatrice Elena Fattori ha depositato un’interrogazione al governo con la collaborazione del coordinamento no inceneritori presidio permanente per la chiusura della discarica di Albano

La Senatrice Elena Fattori ha depositato un’interrogazione al governo con la collaborazione del coordinamento no inceneritori presidio permanente per la chiusura della discarica di Albano

La Senatrice Elena Fattori, con la collaborazione del coordinamento no inceneritori presidio permanente per la chiusura della discarica di Albano, si rivolge, in particolare, ai due ministri dell’interno e della transizione ecologica per affrontare il problema dello sversamento dei rifiuti provenienti da Roma capitale nella discarica di Roncigliano (Albano laziale).

Si parte da diverse considerazioni e premesse. In primis nel documento si mette in rilievo la direzione regionale politiche ambientali e ciclo dei rifiuti ha accolto le varie istanze di revisione dell’AIA, divisa in due e volturata dall’ufficio rifiuti Lazio (tra il 2019 e il 2020) a favore di due diverse e distinte società, che regola la gestione del VII invaso e il funzionamento della discarica.

Altra nota, la conferenza dei servizi per il riesame con valenza di rinnovo dell’AIA, poi, è stata convocata il 22 febbraio, ma riguarderà solo ed esclusivamente l’area del VII invaso e quindi la società Ecoambiente, attuale titolare della discarica; nessuna revisione è stata richiesta sulla prima voltura, ossia quella riconducibile alla società Colleverde, che il 14 luglio 2021 ha presentato una nuova richiesta di Via sul progetto di maxi biogas da 80.000 tonnellate in fase di discussione in conferenza dei servizi preliminare.

Non si fa alcun riferimento in merito alle condizioni giudiziarie della Pontina ambiente, titolare di tutta la discarica di Roncigliano e colpita da interdittiva antimafia. Inoltre, per precisare, le aziende che vengono colpite da interdittiva antimafia non possono intrattenere rapporti con la pubblica amministrazione.

grafiche febbraio 2022


L’AIA volturata nel 2020 per il ramo d’azienda VII invaso a favore di Ecoambiente era stata attribuita alla Pontina ambiente, che non è mai stata commissariata nonostante l’interdittiva; essendo l’AIA un’autorizzazione ai fini dello svolgimento di attività economica, potrebbe configurarsi una mancanza di legittimità nel rilascio dell’autorizzazione stessa.

grafiche febbraio

Per il riesame della vecchia AIA ed il conseguente rilascio della nuova autorizzazione regionale, vanno tenute in conto anche le relazioni tecniche sullo stato ambientale e sanitario del sito e delle falde da parte dell’ARPA Lazio, ma si dovrebbe prevedere anche l’attività di bonifica per altri invasi oltre al VII, con particolare riferimento a quelli esauriti IV, V e VI gestiti da Pontina ambiente, non ancora in amministrazione controllata e quindi in attesa di confronto con le istituzioni preposte (ARPA, Regione, CMRC e la stessa Prefettura).

Tale sollecito è pervenuto alla Regione Lazio dalla stessa Pontina ambiente. Anche in seguito a richiesta di caratterizzazione idrogeologica dell’intero sito, peraltro avviata di recente dalla Regione Lazio con l’istituzione di un tavolo tecnico preliminare, tutte le operazioni conseguenti, come il capping, le bonifiche e altre, ricadrebbero in capo alla Pontina ambiente.

Dopo tutte queste considerazioni Elena Fattori, aiutata dal comitato no inceneritore, richiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di questo “spacchettamento” tra due diverse società, quali azioni di propria competenza si hanno intenzione di intraprendere per capire le motivazioni che dal 2017 a oggi hanno impedito il commissariamento della Pontina ambiente colpita da interdittiva antimafia e infine quali procedure, inoltre, si metteranno in atto per la verifica della legittimità di tutti i titoli per lo svolgimento dei servizi della discarica di Roncigliano autorizzati dagli uffici regionali.

Last Updated on 17 Febbraio 2022 by AutoreL

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