Quartiere-ghetto a Santa Palomba, la protesta arriva in Campidoglio

Quartiere-ghetto a Santa Palomba, la protesta arriva in Campidoglio

Saranno 1.000 i nuovi appartamenti che sorgeranno su Via di Cancelliera, che costituiranno un vero e proprio quartiere-ghetto che l’Amministrazione capitolina sta realizzando a ridosso di alcuni comuni del territorio dei Castelli Romani.

Per questo ieri si sono dati appuntamento, sotto il Campidoglio, associazioni ambientalistiche, comitati di quartiere ed esponenti politici. Una protesta pacifica e nel rispetto delle normative anti-Covid per lanciare un grido d’allarme verso una situazione che diventerà insostenibile per un territorio già fiaccato da tempo.

“Siamo venuti oggi in Piazza del Campidoglio perché speravamo di incontrarla” ha detto Marco Alteri, consigliere comunale ad Albano, in un video-messaggio rivolto a Luca Montuori, assessore alle Infrastrutture e all’Urbanistica di Roma. “Le abbiamo inviato una PEC con alcune osservazioni, per cercare di aiutarla a fare al meglio il suo lavoro di pianificazione del territorio del Comune di Roma”.

“Noi vorremmo evitare che si ripetano gli errori del passato, in particolare a Santa Palomba, dove c’è il rischio di creare un ghetto”. La zona che sta prendendo forma, infatti, è destinata a rimanere isolata senza permettere una vera inclusione sociale. Un disastro annunciato anche dal punto di vista ambientale, sia per la cementificazione, che sarà un duro impatto per un territorio già provato, ma anche l’esasperazione di una richiesta idrica verso una falda che non è più sufficiente, ormai da tempo, a soddisfare le esigenze dei Castelli Romani.

“Anche da remoto, condividiamo un momento di confronto con il territorio dei Castelli Romani. Io faccio il consigliere comunale ad Albano. Abbiamo qui consiglieri comunali di Ariccia e Castel Gandolfo. Trovi un momento per incontrarci e affrontare quelle osservazioni che le abbiamo inviato via PEC”.

Non è sostenibile, infatti, il progetto portato avanti dall’Amministrazione capitolina: “4.000 nuovi cittadini saranno necessariamente deportati, perché privi dei servizi più essenziali, oltre che emarginati e impossibilitati a sperimentare una vera inclusione sociale” denunciano i partecipanti alla manifestazione in una nota congiunta.

Luca Rossetti – Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 16 Marzo 2021 by

Redazione

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