L’urlo delle donne: “#Datecivoce”

L’urlo delle donne: “#Datecivoce”

L’urlo è arrivato silenzioso e virtuale, come ormai tutto oggi, in questo periodo sospeso, sembra essere. Dirompente al punto, che le organizzatrici del flash mob del 2 maggio sono rimaste sorprese dal numero di adesioni.

Parliamo di #datecivoce, un gruppo di donne della società civile, così si definiscono sul loro portale. Lavoratrici che hanno deciso di lanciare una petizione e scrivere una lettera Presidente Conte e al Dottor Colao per rivendicare il diritto delle donne, di essere presenti nel gruppo di lavoro per la ricostruzione del Paese, dopo la pandemia.

Sono solo 4 su 17 infatti, le donne chiamate a far parte di questa task force chiamata ad assumere decisioni importanti per l’Italia. Crediamo che il futuro di questo paese sia da progettare insieme, e che anche la rappresentatività di genere nei gruppi decisionali sia fondamentale – si legge sul sito di @datecivoce – per garantire un disegno del futuro migliore, tenendo conto della capacità dei singoli di portare competenza, e grazie alla ricchezza di punti di vista e capacità diverse.

L’impegno delle donne, che in prima linea ci sono state fin da subito, e con coraggio, per combattere il Coronavirus, è apparso fondamentale. Un apporto che però non è mancato neanche nell’ambito familiare dove, si legge ancora sul sito, si sono spese senza risparmio nell’accudire, curare, tranquillizzare, sedare le ansie degli altri oltre che le proprie, affrontando le nuove difficoltà di un lavoro di cura già abitualmente pesante e condizionante.

La mancanza delle donne nella task force del dottor Colao, è solo l’ultima occasione in cui si riscontra un’adeguata presenza femminile. Il mondo politico come quella della scienza, dell’economia e del lavoro in genere, è spesso sotto accusa proprio con questo capo di imputazione.

L’Italia, soprattutto in questo momento di difficoltà e con questa nuova ripartenza in vista, non può prescindere da un nuovo punto di vista e da un importante senso pratico, proprio delle donne. Così come, devono essere riconosciute competenze e forte senso di responsabilità.

La mancanza di un numero adeguato di donne nelle commissioni, nei gruppi di lavoro e nelle stanze dove vengono prese le decisioni del paese, equivale a non dare voce a metà della popolazione italiana. Ecco perché le donne chiedono #datecivoce. La lettera è stata pubblicata sul blog La27Ora del Corriere della Sera il 12 aprile 2020 (LEGGI QUI)

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 11 Aprile 2021 by

Redazione 2

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