L’assessore Maurizio Sementilli contro il termovalorizzatore

L’assessore Maurizio Sementilli contro il termovalorizzatore

Di Alessia Saracino

Lo sfruttamento della discarica di Albano dovrebbe essere ai titoli di coda, a meno di ulteriori colpi di scena. Ormai, sulla questione rifiuti, abbiamo visto di tutto e di più e niente sarebbe più in grado di sorprenderci.

grafiche ottobre 2022
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Secondo l’assessore Maurizio Sementilli, l’impianto “smetterà di funzionare per esaurimento delle volumetrie”. Nonostante questa possa sembrare una decisione positiva perché ridurrebbe l’impatto ambientale sul territorio che oggi è di proporzioni devastanti, nemmeno a 1 km di distanza, tutto lascia presagire, sarà costruito il termovalorizzatore di Santa Palomba.

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Al coro contro la decisione del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si unisce l’assessore alla Gestione dei rifiuti di Albano Maurizio Sementilli, a cui Legambiente ha consegnato il 14 dicembre un attestato che certifica la virtuosità del Comune in tema di raccolta differenziata. Un premio che non rende particolarmente contento l’assessore: “Si tratta di una grande beffa per la nostra comunità, che cozza terribilmente con la decisione vergognosa del Campidoglio di costruire un mega termovalorizzatore a Santa Palomba, a pochi metri dalle nostre case”.

Secondo Sementilli, il termovalorizzatore non serve e l’unica soluzione al trattamento dei rifiuti sarebbe la raccolta differenziata. “Dobbiamo creare una filiera di rifiuti circolare che è un’altra cosa – afferma l’assessore – non è il termovalorizzatore, il quale andava bene negli anni 90 perché non c’erano altre alternative. Oggi non serve costruire un impianto di questo tipo da 600mila tonnellate l’anno. Noi facciamo la differenziata: l’umido, per esempio, può essere riutilizzato da aziende agricole come concime”.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha detto che quella di Santa Palomba è una zona depressa e degradata. “Ma non è così. Perché in quella zona noi oggi troviamo Amazon, la Johnson, l’Acea. Ci sono realtà industriali di un certo livello. Per cui mi sembra strano che quella sia una zona depressa o degradata: è sottinteso che loro a mio parere non sanno nemmeno dov’è Santa Palomba, nemmeno Gualtieri lo sa”. Quello che l’assessore vuole sottolineare è che innanzitutto un termovalorizzatore non serve: né a Santa Palomba, né altrove. In secondo luogo, l’ubicazione scelta per realizzarlo sarebbe sbagliata a causa delle abitazioni presenti “per cui ritengo ci sia un problema anche di convivenza in una situazione del genere” prosegue Sementilli”.

Il termovalorizzatore inoltre creerebbe grossi problemi anche a livello turistico e di patrimonio immobiliare: “Calcolando che i Castelli Romani sono una perla di ambiente e di tradizioni culturali, mettere lì un termovalorizzatore vuol dire fare un danno economico non indifferente ai paesi di Albano, Ariccia e limitrofi, perché poi le persone che da Roma vogliono spostarsi ai Castelli probabilmente non si sposteranno più”.

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L’assessore dichiara che 17 comuni dei Castelli Romani si sono uniti per fare qualcosa di concreto rispetto alla questione. “Stiamo facendo un manifesto da mandare al sindaco di Roma, alla Regione e alla Città metropolitana, contestando questa soluzione che Roma ha trovato ledendo i paesi confinanti con la Capitale”. Sementilli ha anche proposto a Città metropolitana di organizzare un incontro per spiegare ancora una volta le ragioni del ‘no’ al termovalorizzatore. “L’unico che si è espresso in nostro favore fino ad adesso è Conte. Un termovalorizzatore di 600mila tonnellate l’anno significa metterci dentro tutto quello che capita. L’impatto ambientale è disastroso, questo è il concetto”.

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Maurizio Sementilli afferma che, fino a quando gli sarà possibile, combatterà affinché il termovalorizzatore non venga realizzato. “Non possono permettersi di far diventare i Castelli Romani la pattumiera di Roma”, conclude l’assessore.

Last Updated on 5 Febbraio 2023 by

Redazione

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