Il sottopasso di Pavona: la parola all’Assessore Andreassi

Il sottopasso di Pavona: la parola all’Assessore Andreassi

La bella stagione dovrebbe portare anche belle notizie, soprattutto a Pavona dove da tempo i cittadini attendono la riapertura al traffico di via Pian Savelli

Pavona – Un’estate diversa si prospetta finalmente non solo per i cittadini di Pavona (che ormai convivono da anni con i disagi dovuti ai lavori per la realizzazione del sottopasso ferroviario sulla Via del Mare), ma anche per coloro che usufruiranno di questa importante opera stradale, che agevolerà la viabilità verso il litorale romano.
Dopo anni di ritardi, dovuti a una serie di interventi straordinari per la realizzazione della rete fognaria con “[…] la necessità di realizzare in modo corretto e in sicurezza tutti i lavori che riguardano quell’area per non avere problemi in futuro […]” come spiegava una nota congiunta del Sindaco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Albano dello scorso 2 gennaio. L’attesa però, potrebbe concludersi a breve, ovvero a luglio, sempre che non sorgano altri motivi che porterebbero allo slittamento della chiusura del cantiere.
Ne abbiamo parlato approfonditamente con l’Assessore Andreassi del Comune di Albano.

Assessore, il sottopasso risolverà davvero tutti i problemi di mobilità di Pavona?
Sarà certamente determinante insieme ad ulteriori importanti opere che verranno realizzate, come la rotatoria tra via Nettunense, via dei Piani di Monte Savello e via di Valle Pozzo. Un’infrastruttura che eviterà ingorghi a quell’incrocio a causa di un eccessivo numero di autovetture. La rotatoria, finanziata con fondi PNRR, è stata già oggetto di gara ed è già stata individuata la ditta che la realizzerà. È stata inoltre approvata la variante urbanistica in Consiglio Comunale e ora si procederà con l’apertura della conferenza dei servizi e del cantiere. Ricordiamo che tutti i lavori PNRR devono essere consegnati entro marzo 2026. Data ultima, dunque, per l’ultimazione anche della rotatoria.

Il progetto del sottopasso è però stato ampliato introducendo la realizzazione della fogna. Perché si è resa necessaria questa modifica?
L’urbanizzazione di Pavona, come ho avuto modo di sottolineare più volte, è proceduta al contrario rispetto a una normale logica di sviluppo. Prima sono arrivate le case, poi le strade e poi le fogne, ma non ovunque. Sarebbe stato assurdo, pertanto, realizzare un’opera infrastrutturale così straordinaria e storica per Pavona senza completare anche la rete fognaria. E lo abbiamo fatto consapevoli che questo avrebbe ritardato l’apertura del sottopasso, che già sarebbe aperto da mesi, se non avessimo preso questa decisione.

Una scelta inevitabile, dunque?
Io la definirei semplicemente una scelta consapevole e di buon senso. Non inevitabile. Tanto che il progetto che ho ereditato prevedeva un sistema centralizzato su una serie di pompe di sollevamento ubicate in prossimità del sottopasso. Sistema, però, chiaramente inefficace come dimostrano le decine di interventi che si sono effettuati negli anni per operazioni di spurgo e sostituzioni di pompe bruciate. Naturale conseguenza del fatto che da una parte la taglia delle pompe era inadeguata e, dall’altra, dal fatto che spesso si sono trovate a elaborare non solo liquami ma anche stracci, lenzuola e materiali vari che qualcuno – per ragioni a me ignote – scaricava nei water domestici o nei tombini di ispezione presenti nei garage.

E chi interveniva per risolvere i blocchi?
ACEA è l’unico soggetto che gestisce le fognature e che tra l’altro incassa le tasse dei cittadini relativamente alle fognature stesse. Ma ACEA quel tratto di fognatura e quelle pompe di sollevamento, non l’ha mai preso in carico. Non lo ha fatto, immagino, perché ai tempi della realizzazione non lo ha progettato e nemmeno approvato in qualche modo. Quindi è sempre intervenuto il Comune, senza averne il titolo se non per ragioni igienico sanitarie. Comune che interveniva riparando le pompe e spurgando i condotti utilizzando, naturalmente, i soldi di tutti.

Sono dunque queste le ragioni della scelta di realizzare anche le fogne.
Esattamente. Abbiamo deciso di affrontare il problema e risolverlo in via definitiva. Abbiamo progettato insieme ad ACEA una fogna a gravità, ovvero senza pompe di sollevamento, in modo tale che i liquami vadano in discesa. Il progetto lo stiamo realizzando grazie al finanziamento che ACEA ha messo a disposizione.

Possiamo dare, oggi, una data certa sul termine dei lavori e, soprattutto, sulla fine dei disagi per gli abitanti della zona interessata alla realizzazione di quest’opera?
La storia del sottopasso insegna che ogni volta che si è fatta una previsione di fine lavori si è verificato un evento imprevisto che ha fatto sballare la programmazione. Quindi dico solamente che i tecnici hanno indicato la data di luglio e che al momento la realizzazione delle opere sta procedendo coerentemente col rispetto di questa data.

Claudio Chiavari

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Last Updated on 20 Aprile 2024 by Autore MD

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