Velletri: “La priorità programmatica è il nostro Ospedale”, intervista a Claudio Mascetti

Velletri: “La priorità programmatica è il nostro Ospedale”, intervista a Claudio Mascetti

Velletri – Abbiamo intervistato il candidato consigliere, Claudio Mascetti, appartenente alla Lista Civica “Insieme per Velletri” per Fausto Servadio Sindaco che per la prima volta partecipa a una competizione elettorale in ticket con Claudia Savorgnano anche lei operatrice sanitaria nella nostra Asl e molto attiva nella Sanità pubblica.

I cittadini di Velletri la conoscono come chirurgo ospedaliero e ovviamente la prima domanda è relativa alle motivazioni che l’hanno spinta ad accettare questa candidatura.

Tutto nasce da una telefonata di Fausto Servadio in cui chiedeva il mio coinvolgimento nel suo progetto per Velletri. Premetto che conosco Fausto da molti anni e precisamente da quando mi fece la stessa richiesta in occasione della sua prima candidatura. All’epoca accettai volentieri un sostegno esterno in quanto ritenni incompatibile l’impegno professionale di chirurgo ospedaliero con quello politico.

Oggi sono un cittadino libero dalla mia professione ospedaliera e soprattutto libero da vincoli di partito. Dopo aver riflettuto molto ho accettato ponendo due condizioni: l’assenza di simboli di partito nella Lista in cui avrei dovuto candidarmi e la priorità programmatica per il nostro Ospedale in quanto ritengo di avere la dovuta esperienza e competenza per contribuire alla sua rivalorizzazione. Fausto è stato ben felice di accettare le mie condizioni.

Quindi la sua candidatura non risponde a nessuna area politica?

Esattamente. Il sindaco è espressione del voto dei cittadini residenti nel suo territorio. A loro deve rispondere, coinvolgendoli in decisioni anche difficili ma sempre con lealtà e trasparenza. Se poi si vuole dare una definizione politica a chi è dalla parte della sanità pubblica sicuramente mi trova da quella parte ma in tutta onestà da quello che leggo nessun candidato è schierato dalla parte opposta. Quindi la partita si gioca sulla credibilità e non sugli slogan. E su questo aspetto Servadio con il suo storico impegno per l’Ospedale non ha rivali.

Secondo lei dove ha fallito la politica sanitaria nel nostro territorio?

Il vero dato negativo della strategia aziendale è l’aver speso oltre 120 milioni di euro per un Ospedale nuovo a pochi chilometri dal nostro senza ottenere vantaggi in termini di servizi e liste d’attesa. Per il nostro Ospedale il fallimento è totale. Per chi ricorda basta fare un confronto tra i reparti, i servizi, i posti letto e il personale sanitario di cinque anni fa e quelli attuali. Le liste d’attesa sono lunghissime e quando si riesce a prendere un appuntamento si ottiene spesso lontano dal proprio territorio. Il fallimento è nella strategia. Quando si progetta un’opera pubblica sanitaria di queste dimensioni si deve riorganizzare tutta l’ospedalità territoriale, pubblica e privata, a vantaggio dei cittadini che devono percepire i risultati proprio quando si recano al Cup.

Si è invece progettato un grande ospedale, trascurando la medicina territoriale e illudendo che l’Ospedale dei Castelli nascesse per la chiusura di tre ospedali come deciso in delibera. Il risultato è stato una gravissima e incomprensibile penalizzazione di tutti gli ospedali aziendali, in particolare Velletri, all’epoca il più completo. Quindi miopia gestionale aggravata dalle innumerevoli promesse elettorali, rimaste tali. I dati dimostrano il fallimento di questa strategia con una migrazione dei nostri cittadini verso Roma o verso il privato accreditato che nel nostro territorio ha un numero di posti letto ormai sovrapponibile a quelli dell’Ospedale con discipline spesso identiche.

Come pensa di rivalorizzare l’Ospedale di Velletri?

La nostra idea di Ospedale non può prescindere da una riorganizzazione di tutta l’Ospedalità territoriale della nostra Asl. Il motivo è legato alla trasformazione degli ospedali aziendali in poco più che Pronti Soccorsi che anche per prestazioni semplici d’urgenza spesso devono rivolgersi ad altri nosocomi con disagio per il paziente e per gli operatori. Nostro obiettivo è riportare i cittadini a curarsi nella sanità pubblica e nel loro territorio aziendale con l’ambizione di attirare pazienti anche da altre Asl.

I grandi ospedali romani anch’essi al collasso devono essere riservati ai loro cittadini e agli interventi sanitari particolarmente complessi. In quest’ottica per l’Ospedale di Velletri il punto nascita e l’endoscopia digestiva rappresentano per noi le priorità assolute non per motivi campanilistici ma perché l’esperienza dimostra che l’Ospedale dei Castelli da solo è assolutamente insufficiente. Altre discipline dovranno rientrare in settori della medicina moderna orientata verso branche sempre più specialistiche. La rivalorizzazione del nostro Ospedale si ottiene con un confronto costante con la Asl, se necessario anche duro, fatto di competenza, intelligenza e impegno e non di sottomissione passiva ad imposizioni politiche, per restituire ai nostri cittadini un ospedale efficiente e moderno.

Last Updated on 7 Maggio 2023 by

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Tutti i diritti riservati