Rock e Sensibilità: Nathalie, l’intervista alla vincitrice di XFactor 4

Rock e Sensibilità: Nathalie, l’intervista alla vincitrice di XFactor 4

Rivoluzionaria veramente, determinata e sensibile verso temi importanti. Non è un personaggio di fantasia, ma Nathalie, una vera forza della natura, cantautrice dall’anima raffinata e rock. Arriva al grande pubblico dopo aver vinto, nel 2010 la quarta edizione di X Factor, nelle fila della squadra di Elio. La consacrazione su quel palcoscenico arriva grazie alla sua ferrea volontà di cantare il suo inedito “In Punta di Piedi”: una scelta che alla fine, nonostante qualche perplessità iniziale di alcuni addetti ai lavori, è risultata vincente.
Da quella vittoria Nathalie non si è più fermata, calcando palcoscenici importanti come Sanremo e ha collaborato con artisti italiani e internazionali tra cui Franco Battiato, Raf, Elio e le Storie Tese, Skunk Anansie, Toni Childs e il produttore degli Oasis Owen Morris. Ma Nathalie ha anche tenuto un concerto nel carcere femminile di Rebibbia.

Recentemente ospite a Genzano, in occasione del Fantàsia Festival, Nathalie in questo momento è impegnata nell’uscita del suo ultimo lavoro: Freemotion, il primo album diffuso per la sua pubblicazione a tappe, un singolo al mese, ma anche perché frutto dei suoi viaggi in camper. Fino ad oggi sono stati pubblicati: Una canzone per noi e Lonely God – usciti rispettivamente il 12 maggio e il 16 giugno, mentre il 6 luglio è stata la volta di Arcobaleno/Morning Rainbow: uno dei brani più rappresentativi e significativi dell’album stesso. Un vero e proprio viaggio musicale quindi che ha avuto tre anni di scrittura, pensato, ideato e registrato interamente in camper.

Altro aspetto affascinante e distintivo di Freemotion è l’impatto zero sull’ambiente, visto che il camper è dotato di pannelli solari. La voglia di libertà e del contatto con la natura, il bisogno di ritornare a tempi più lenti rispetto a quelli frenetici a cui siamo costretti dalla moderna società, sono stati i motori di quest’avventura, che Nathalie ha accettato di raccontarci.

Nathalie, cosa ti ha spinta a mollare le comodità di casa e di uno studio di registrazione, per avventurarti, sola con un camper, verso mete da stabilire?
Dopo tre anni sei stanca o il tu entusiasmo è integro? Hai trovato quello che cercavi?

Volevo riappropriami della mia libertà di comporre e registrare la mia musica dove, come e quando volevo, meglio ancora se on the road. L’idea è nata dalla fusione delle mie passioni: il viaggio, l’ambiente e ovviamente la musica! Il bello è poter prendere ispirazione dai vari luoghi in cui vado. Così ho pensato: “perché non prendere un camper e trasformarlo in un piccolo studio mobile?”. Ho avuto una folgorazione.

È un’idea che coltivo da molti anni. Ho pensato anche di utilizzare i pannelli fotovoltaici per le registrazioni: da bambina mio nonno materno mi ha trasmesso la sua passione per l’energia solare, lui già negli anni ’50 sperimentava vari modi di utilizzarla nella vita quotidiana. Nella pratica registrare così è una cosa entusiasmante e allo stesso tempo molto complessa tecnicamente, ma ne vale la pena! Ho avuto momenti di difficoltà e stanchezza, non lo nego, ma il sorriso e la gioia di registrare nella natura sono qualcosa di impagabile. Credo di aver trovato molto più di ciò che cercavo, ho anche imparato molto dalla gestione del progetto, visto che mi sono occupata di molti aspetti, compresa la produzione artistica dell’album. “E’ quando superiamo il dubbio e passiamo all’azione che le cose magiche accadono”, queste sono parole tue per descrivere Arcobaleno, uno dei singoli di Freemotion.

Quante cose magiche ti sono accadute in questi tre anni? Qual è il posto più bello che hai visto?
Dal momento in cui ho superato dubbi ed esitazioni e sono partita per il viaggio di Freemotion, ho caricato gli strumenti e l’attrezzatura per registrare, un nuovo quaderno per i testi… e via! Sono arrivate nuove canzoni, sono spesso andata in giro da sola, a volte in compagnia e ho anche organizzato session di registrazione con i miei musicisti quando volevo coinvolgerli. Ho ritrovato la gioia di fare musica, un sorriso e un senso di libertà che non sentivo da tempo, ho composto, scritto testi e registrato davanti al lago, al mare, alle montagne, vicino a un bosco e soprattutto… ho avuto incontri ravvicinati con animali selvatici! In particolare una volpina che è venuta a trovarci più volte durante le registrazioni con i
miei musicisti. Ma anche l’avvistamento notturno di un camoscio… per quanto riguarda i luoghi belli, sono tanti, difficile scegliere! Un posto meraviglioso è il Conero, nelle Marche… Ma anche il Lago di Garda o anche Bolsena, le montagne in Abruzzo, il mare in Toscana, nell’Argentario… e tanti altri posti.

Quali sono i cavalli di battaglia protagonisti delle tue canzoni?
In Freemotion il filo conduttore è il tornare all’aria aperta, a ciò che è naturale, al contatto con se stessi, in primis, e con gli altri, al coltivare l’empatia e la condivisione.

Probabilmente l’impatto zero sull’ambiente da parte dell’uomo non è possibile. Ma quanto possiamo fare per migliorare?
Sì, credo che sia quasi impossibile essere perfettamente a impatto zero, ma credo che già iniziare a ragionare ed agire come parte della Natura, come noi umani teoricamente saremmo, anziché come sfruttatori dell’ambiente già sarebbe un passo avanti. L’utilizzo di fonti di energia rinnovabili è un
punto importante. Ma anche nella quotidianità possiamo fare molto, ad esempio sprecare meno acqua, utilizzare prodotti il più possibile ecologici, magari senza abusare di detersivi, ad esempio… Possiamo imparare a consumare meno, a togliere il superfluo e a riutilizzare, riparare…e non a buttare e ricomprare di continuo. C’è bisogno fare un passaggio culturale, è difficile ma dovremmo iniziare a ragionare in un modo diverso.

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 16 Settembre 2023 by Autore C

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