Rocca di Papa – Appello affinché sia eseguita l’ordinanza di demolizione delle antenne per liberare Monte Cavo

Rocca di Papa – Appello affinché sia eseguita l’ordinanza di demolizione delle antenne per liberare Monte Cavo

In concomitanza con le elezioni amministrative comunali di Rocca di Papa Italia Nostra Castelli Romani, con a capo Enrico Del Vescovo, rivolge a tutti i candidati sindaco un appello affinché chiunque venga eletto, che sia alla guida della giunta municipale, o che sia anche all’opposizione, si impegnai il prima possibile per applicare  l’ordinanza di demolizione delle antenne radiotelevisive, presenti sulla vetta di Monte Cavo. Ordinanza emessa nell’agosto del 2003, permettendo dunque l’avvio della bonifica e recupero del sito stesso, garantendone finalmente la fruibilità da parte dei cittadini tutti.

Già nel maggio 2017, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dalla R.T.I. (Reti Televisive Italiane Spa) ed ha finalmente riconosciuto con sentenza praticamente definitiva che tutte quelle antenne su monte Cavo vetta sono abusive, poiché violano i vincoli paesaggistici e installate senza alcuna autorizzazione pubblica effettiva. Alla stessa stregua pochi giorni fa respinto anche il ricorso presentato da Radio Rock contro la medesima ordinanza di sgombero e demolizione dell’impianto di radiodiffusione. E’ logico ritenere che altre sentenze analoghe siano da attendersi anche per altri eventuali ricorsi.

E’ molto importante sottolineare come nella sentenza citata del Consiglio di Stato si precisi chiaramente anche com’è del tutto destituita di fondamento la tesi secondo cui nei riguardi delle emittenti radiotelevisive, in quanto munite di autorizzazione ai sensi del Codice delle comunicazioni elettroniche, non si può provvedere sic et simpliciter alla demolizione fisica dei loro impianti. Infatti, come è scritto testuale nella sentenza: «Risulta destituita di fondamento la tesi della società ricorrente […] in quanto anche i soggetti autorizzati ai sensi del Codice delle comunicazioni elettroniche necessitano di munirsi di permesso di costruire nel caso di interventi di nuova costruzione, tra i quali rientrano “l’installazione di torri e tralicci per impianti rice-trasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione”» pertantoresta valida e vigente l’ordinanza di demolizione.

Alla luce di quanto sopra, la tesi secondo cui sia legalmente doveroso provvedere all’assegnazione di un sito alternativo, ove dislocare le antenne per le emittenti radiotelevisive, quale precondizione giuridica necessaria per poter eseguire concretamente la demolizione delle antenne stesse, installate abusivamente, risulta essere priva di fondamento, non corrispondente al vero e talora diffusa in modo fuorviante. In realtà, l’argomentazione suddetta, come già sottolineato,  smentita dalla sentenza sopra citata, ci pare sia artatamente usata per poter giustificare i ritardi da parte della pubblica amministrazione nell’applicazione delle sentenze  del Consiglio di Stato ma, come già chiarito, non corrisponde al vero in quanto la sentenza stabilisce che l’ordinanza di demolizione è eseguibile e, quindi, le emittenti devono abbandonare la vetta di monte Cavo entro 90 giorni.  

Tuttavia, a tal fine, è essenziale anche il ruolo dell’opinione pubblica e dei cittadini tutti: dovrà essere infatti anche la stessa cittadinanza ad esercitare una pressione efficace se vogliamo che la vetta di monte Cavo sia liberata una volta per tutte da un sopruso che dura da ben oltre trenta anni.

Last Updated on 15 Maggio 2023 by Autore C

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