Lariano, una nuova antenna 5G preoccupa i cittadini

Lariano, una nuova antenna 5G preoccupa i cittadini

Lariano – Torniamo a parlare di antenne per le telecomunicazioni, con il recente caso di Lariano. Un’antenna posizionata nei pressi di un campo sportivo e di altri luoghi sensibili preoccupa i cittadini.

di Emanuele Scigliuzzo

Una nuova torre per le telecomunicazioni della discordia nasce a Lariano, dopo quella installata nel 2021. Torna in campo allora il comitato Ara di Norma, che intende opporsi a quella che considerano una minaccia per la salute pubblica. “La nuova antenna, installata nei pressi del campo sportivo e di altri punti sensibili, è stata montata in poche ore e senza che l’amministrazione avvisasse la cittadinanza. Siamo preoccupati per le conseguenze che potrebbe causare” a dirlo è il portavoce del comitato che abbiamo raggiunto telefonicamente.

Qualche giorno fa la vice sindaco di Lariano, Roberta Bartoli, si è espressa sulla situazione con delle dichiarazioni in cui afferma, riferendosi al documento della Prefettura di Roma del 22 ottobre 2020 sulle installazioni di antenne per il 5G: “Regioni e Comuni non possono adottare provvedimenti e/o misure di carattere urbanistico o edilizio al fine di vanificare il diritto degli operatori ad installare la rete in intere zone del territorio” proseguendo poi, “le aziende telefoniche possono installare antenne su terreni pubblici o privati dove non ricadono particolarissimi vincoli, che la misurazione dell’inquinamento elettromagnetico non spetta al Comune che ‘ospiterà’ le antenne ma solo all’Arpa”.

Per fare chiarezza abbiamo contatto Giuseppe Teodoro, vice presidente di Ecoland – Associazione di Tutela Ambientale, Ecologia, Elettrosmog, Bioarchitettura, Salute e Benessere ed esperto sul tema, consulente dei comuni, al quale abbiamo chiesto: il documento prefettizio a cui fa riferimento la vice sindaco di Lariano autorizza le aziende telcom a installare antenne in deroga alle valutazioni delle amministrazioni comunali?

Il documento prefettizio del 2020 (diramato in piena emergenza Covid) era diretto ad offrire ai sindaci elementi per arginare il fenomeno che alimentava diffidenze nei confronti della nuova tecnologia 5G, che veniva erroneamente associata agli effetti della pandemia in corso; non era diretto a dettare linee guida o disposizioni rivolte a limitare il potere regolatorio, assegnato ai comuni dalla legge quadro 36/2001 e mai messo in discussione.

Quindi sono i comuni ad avere le armi migliori?

E’ vero che gli enti locali non possono vanificare il diritto riconosciuto agli operatori TLC di realizzare le reti per i servizi di comunicazione mobile, essendo queste ultime assimilate per legge alle opere di urbanizzazione primaria; ma è altrettanto vero che i comuni, attraverso una oculata e virtuosa gestione del territorio, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla legge, possono gestire e “assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti”, al fine di “minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici” (art. 8, comma 6 L. 36/2001).

Come possono fare i comuni a tutelare il diritto alla salute pubblica dei cittadini, il paesaggio e l’ambiente?

Concretamente può avvenire adottando un Regolamento, ai sensi della norma citata, attraverso cui è possibile attuare un Piano di localizzazione, che tenga conto delle esigenze di copertura del servizio di telecomunicazione e di tutela della salute nonché della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.

Nella realtà, ci sono esempi virtuosi in questo senso?

Ci sono comuni che hanno avuto il coraggio e l’intuito di affidarsi a tali strumenti (urbanistici ed etici) contribuendo a rafforzare il ruolo dell’ente locale nei confronti del deprecabile fenomeno di “antenna selvaggia”, passando da soggetti passivi, che subiscono la diffusione incontrollata di infrastrutture e sorgenti di inquinamento elettromagnetico, a soggetti attivi e consapevoli, capaci di indirizzare nelle forme di maggior tutela e precauzione i processi di trasformazione digitale del territorio. Numerosi sono i comuni virtuosi nei Castelli Romani, ad es., Marino, Monteporzio Catone, Grottaferrata, e poi ancora Cerveteri, Segni e altri ancora.

Le amministrazioni sono tutelate in caso di controversie?

Un’ampia e consolidata giurisprudenza dei tribunali amministrativi afferma, al riguardo, che ai comuni è consentito individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile (anche espressi sotto forma di divieto), come ad es., il divieto di collocare antenne su specifici edifici o aree (scuole, ospedali, case di cura, di riposo, parchi gioco, ecc…), indicati quali “siti sensibili” da tutelare in via precauzionale; mentre non è consentito introdurre limitazioni alla localizzazione, tali da configurare un ostacolo alla realizzazione delle reti di telefonia mobile (ad es., divieto generalizzato di installazione su tutto il territorio comunale o su ampie parti di esso).

I vincoli paesaggistici non sono preminenti rispetto alla possibilità di non concedere un’autorizzazione per l’installazione di una nuova antenna?

I vincoli paesaggistici rappresentano uno tra i più rilevanti e determinanti elementi di tutela a disposizione dei comuni nella valutazione degli interventi di trasformazione del proprio territorio. Lo sostiene non solo la normativa vigente, ma la stessa giurisprudenza dei giudici amministrativi, laddove assegna agli aspetti paesaggistici una particolare prevalenza circa la tutela del territorio, rispetto alla pretesa di installare un’antenna! Per cui, tornando al caso specifico, l’affermazione “Lariano non è soggetta a vincoli particolari, se non quelli paesaggistici” non può essere interpretata in modo riduttivo, il vincolo paesaggistico, ripeto, è estremamente rilevante.

Qual è “l’arma segreta” per i comuni in modo da essere inattaccabili dalle aziende del comparto telecomunicazioni?

Sin dal 1° gennaio 2023 è operativa una disposizione di legge regionale (art. 9, commi 7-8-9 L.R. 19/2022) che detta a tutti i comuni della regione i criteri localizzativi a cui attenersi per garantire una equilibrata e cautelativa individuazione del “parco antenne”, attraverso l’adozione obbligatoria di un regolamento. A quanto è dato sapere, il Comune di LARIANO non risulta provvisto di tale strumento e ciò lascia inequivocabilmente scoperto il territorio agli appetiti degli operatori TLC, lasciati liberi di imperversare con accordi fra privati, a scapito degli ignari cittadini!

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Last Updated on 29 Marzo 2024 by Autore P

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