Giuseppe Caforio, maestro pasticcere Baron Cafè, è medaglia d’oro per la colomba tradizionale

Giuseppe Caforio, maestro pasticcere Baron Cafè, è medaglia d’oro per la colomba tradizionale

Castelli Romani – Assegnata la medaglia d’oro per la colomba tradizionale. Dai Castelli Romani la miglior Colomba Classica certificata da un concorso della Federazione Internazionale Pasticceri, al CT Tirreno.

Di Emanuele Scigliuzzo.

Era la prima volta per Giuseppe Caforio ad un concorso cosi importante, un debutto con un successo assoluto per la sua colomba tradizionale che gli vale l’oro nella specialità, al concorso gastronomico CT Tirreno per la migliore colomba classica. Un oro festeggiato anche dalla catena Baron Cafè dove Giuseppe è il maestro pasticcere.

L’intervista a Giuseppe Caforio

L’abbiamo raggiunto al telefono per farci raccontare la sua esperienza e ci risponde con l’emozione ancora forte nella voce mentre ci racconta le sue sensazioni da poco vissute per una vittoria inaspettata e che lo porta quasi a commuoversi perché dietro questo successo c’è tanto lavoro: “Ho gareggiato con colleghi bravissimi, non mi aspettavo di conquistare l’oro anche se man mano che lavoravamo ho pensato di poter aspirare al podio. Quando hanno annunciato la mia vittoria sono rimasto immobile, incredulo. È stata una gioia immensa”.

L’inizio del cammino verso la medaglia d’oro per la colomba

Lo sapeva Giuseppe che sarebbe stato difficile, ma con l’umiltà e le sue profonde conoscenze non ha smesso di crederci: “Faccio il pasticcere da quando avevo 14 anni, è stato il mio primo e unico lavoro, da allora non mi sono più fermato. La pasticceria per me è tutto”. Oggi, dopo oltre trent’anni di professione gli chiediamo dove vuole arrivare e quali sono i suoi obiettivi quando ogni giorno inizia a impastare, ed è li che torna a emozionarsi: “Io non mi fermo mai, fare il pasticcere è la mia vita ed è per questo che, pur essendo un lavoro faticoso, a me non pesa e non lo cambierei con niente al mondo”.

Giuseppe, che da diversi anni si è trasferito a Marino, dopo una esperienza lavorativa fuori dal Paese, da dieci vive in simbiosi con “La Regina”, il lievito madre protagonista di ogni suo preparato lievitato, che però di età ne ha ben trentadue: da quando mi è stato donato, me ne prendo cura, non farlo significherebbe morire dentro”.

L’utilizzo del lievito madre

Il lievito madre, “la Regina” come l’ha battezzato lui, “E’ come un neonato che va nutrito e accudito. Noi che lo utilizziamo spesso lo rinfreschiamo anche più volte al giorno”, parla al plurale Giuseppe perché condivide la fatica con la sua squadra, ma l’unico autorizzato a interagire con il lievito madre, è lui.

Lievito, che è stato protagonista anche nella gara appena vinta insieme agli ingredienti base oltre a quello segreto che Giuseppe ci ha confessato: “L’amore! L’unica cosa che posso aver aggiunto rispetto agli altri, è questa. Fare il pasticcere significa applicare principi base di chimica, mischiare ingredienti e creatività senza la quale i prodotti sarebbero basilari, ma il vero e unico ingrediente segreto che rende i preparati più buoni, è la passione che ogni pasticcere ci mette”. Conoscenza e voglia di sperimentare continua animano continuamente Giuseppe che quando non lavora continua a studiare per scoprire e raggiungere nuovi traguardi.

L’altra passione oltre il lavoro

Unica passione oltre al suo lavoro è la musica, dentro la quale si rifugia se, ogni tanto, ha bisogno di una pausa. Quando gli chiediamo qual è il rapporto dei giovani con questa professione, Giuseppe ci dice “Chi si avvicina a questo lavoro lo deve vivere come una missione. Non è un lavoro come gli altri con orari stabiliti. Si sacrificano giorni di festa e ore di sonno, ma per me resta il lavoro più bello del mondo”.

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Last Updated on 6 Marzo 2024 by Autore M

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