Ariccia, lettera di don Antonio Salimbeni sulla ricorrenza di Sant’Antonio da Padova

Ariccia, lettera di don Antonio Salimbeni sulla ricorrenza di Sant’Antonio da Padova

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di ieri scritta da don Antonio Salimbeni in onore di Sant’Antonio da Padova

Cari fratelli e sorelle, oggi, 13 giugno, festeggiamo Sant’Antonio da Padova, Dottore della Chiesa, grande predicatore e mistico. La vita del Santo di Padova è ricca di momenti in cui il Signore ha impresso svolte e cambiamenti significativi, accolti con gioia e devozione dal frate teologo. Antonio, portoghese e parte dell’Ordine Francescano, aveva il sogno di diventare missionario e morire martire nel convertire i musulmani. Una volta arrivato in Africa si ammalò e dovette tornare indietro, verso il Portogallo, ma una tempesta lo fece naufragare in Sicilia.

Da lì partì per incontrare San Francesco d’Assisi in persona e cominciò una missione diversa, quella di predicatore al servizio totale della Verità del Vangelo. Questo episodio cruciale della vita del Santo ci mostra come siamo chiamati a dare la nostra testimonianza di cristiani in ogni luogo e in ogni tempo che Dio ci dà da vivere. È Lui che ci guida e fa fiorire nel nostro cuore la gioia di incarnare la nostra fede nella realtà. Ma secondo la Sua Volontà, non come pensiamo noi.

Carissimi, nella Chiesa non esistono rendite di posizione e non esistono spazi di egoismo e protagonismo. Ognuno è chiamato a fare il proprio servizio non per sé, ma a gloria di Gesù e per amore dei fratelli, secondo il carisma che lo Spirito suscita in ciascuno di noi. Ognuno di noi, nella ricchezza delle diversità del proprio ruolo, è chiamato ad essere cooperatore della salvezza dei fratelli e tutti, camminando insieme, siamo membra vive del Corpo mistico di Cristo che dona linfa nuova alla vita dell’uomo.

È questa l’essenza dello stile sinodale che papa Francesco chi ha chiesto di fare nostro. Si tratta di essere corresponsabili della missione salvifica che Gesù ci ha mandato a compiere tramite il nostro Battesimo. Non è una questione di chi esercita il potere o chi sta più in alto. Piuttosto, si tratta di collaborare tutti insieme per dilatare gli spazi dell’Amore in ogni angolo della nostra società, delle nostre comunità, dei nostri luoghi dove lavoriamo ed operiamo.

Antonio non ha dato testimonianza a Cristo morendo da martire. Invece, è stato chiamato a farlo con la parola, con la predicazione e l’annuncio della Verità. Anche noi dobbiamo riscoprire, cari amici, la gioia di accostarci alle Scritture e assorbire ciò che ci comunicano, per poi poterlo mettere in pratica.

Senza abbeverarci alla fonte fresca e inesauribile che è la Parola di Dio, noi non saremo in grado di poterci conformare a Gesù nella nostra vita. Non saremo in grado di annunciare con la parola e con l’esempio la Buona Novella perché non l’avremo mai fatta fruttificare nel nostro cuore. Senza radici, o con radici deboli, nessuna pianta resta stabile. Nessuna pianta può fiorire e portare frutto. Se non conosciamo la Parola, se non siamo radicati, stabilizzati nella Verità, non potremo accogliere chi cerca e ha sete della Verità.

Il Santo di Padova, grande e sapiente teologo, non smise mai di essere voce forte contro i soprusi e le angherie dei potenti, contro la povertà, contro le storture e gli eccessi della ricchezza, contro l’ostentazione e l’apparenza inutile.

Venne chiamato “il Santo della Carità” perché per lui l’amore verso Dio si sostanziava anche nell’amore verso il prossimo. Proprio come Gesù, che, per amore del Padre ha amato gli uomini fino a morirne sulla Croce. Non smise mai di predicare la carità verso i fratelli e, soprattutto, la praticò lui stesso nella più perfetta aderenza alla spiritualità di San Francesco.

Anche noi, carissimi, dobbiamo essere sempre strumenti di carità. Dobbiamo essere sempre pronti a farci Eucarestia, a spezzarci e donarci all’altro. Pronti a sacrificarci perché la sua vita, dono inestimabile del Padre misericordioso, possa essere sempre degna di essere vissuta.

Carissimi, nel celebrare la ricorrenza di Sant’Antonio, di cui porto il nome, e nel meditare la sua vita e le sue opere, prego per la sua intercessione affinché io possa fare sempre più mio il suo esempio di vita totalmente inserita in Cristo, e prego anche per tutti voi, che possiate essere sale della terra e luce del mondo, fedeli alla missione che il Signore ci ha dato e che Antonio ha saputo così bene incarnare nella realtà del suo tempo.

Last Updated on 14 Giugno 2023 by

Redazione 2

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