Ariccia: Si è tenuto il funerale di Elisabetta Silenzi, uccisa nella riunione condominiale

Ariccia, Cronaca

Ariccia – Il carro funebre con Elisabetta Silenzi è arrivato puntuale in piazza di Corte ad Ariccia alle 15:00 e il funerale presso la chiesa della Santissima Assunta in Cielo è stato celebrato dal monsignor Gianni Masella, parroco di Ariccia e vicario del vescovo di Albano.

Erano presenti circa 300 persone, tra cui le figlie Giorgia e Martina di 23 e 21 anni, l’ex marito Massimo, il fratello più piccolo e i genitori di Elisabetta Silenzi, la contabile uccisa nella riunione di condominio due settimane fa a Roma (borgata Fidene).

Molte le corone messe sul sagrato della Chiesa all’ingresso tra cui quella della zia Bruna, sopravvissuta alla strage, quelle delle insegnanti della Formalba, Elisabetta, di molti condomini locali e di vari comuni del Lazio e anche del condomino di Valle Verde, vicino Rieti, dove lei collaborava come contabile e collaborava anche con altri condomini.

La salma sarà poi trasportata al cimitero di Ariccia dove c’è una tomba di famiglia. Lei è infatti originaria di Albano ma ha anche dei parenti ad Ariccia, dove viveva già da molti anni anche insieme ai genitori.

Sono stati presenti i sindaci di Albano (Massimiliano Borelli) e di Ariccia (Gianluca Staccoli) e altri amministratori comunali di Ariccia e di Albano, molti amici, parenti e alcuni sono venuti anche dal comprensorio di Valle Verde, molte colleghe, contabili e amministratori di condominio.

Sul posto, la polizia locale di Ariccia per dirigere il traffico, insieme ai Carabinieri della locale stazione, e per il momento in cui il carro funebre si è spostato portare Elisabetta al cimitero.

Gli interventi sono stati fatti poi in chiesa dopo la celebrazione dalla cugina e da un caro amico d’infanzia e un’amica della scuola Formalba, che hanno ricordato Elisabetta come una persona allegra, simpatica, gioviale, sempre pronta alla battuta, che prendeva sempre iniziative per aiutare tutti.

Il suo amico d’infanzia ha detto che anche lui era presente quando è successo il fatto. Ha tentato di fermare Elisabetta che andava verso l’omicida e non è riuscito. Questo è un suo senso di colpa perché aveva promesso che l’avrebbe sempre protetta – come amico – fin da bambini. Anche lui è della zona dei Castelli.