APP IMMUNI, DA OGGI LA SPERIMENTAZIONE IN 4 REGIONI

APP IMMUNI, DA OGGI LA SPERIMENTAZIONE IN 4 REGIONI

Da oggi parte la sperimentazione della applicazione Immuni, una app messa appunto per aiutarci a combattere l’epidemia di COVID-19 che utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici.

L’obiettivo dell’app è di avvertire, il prima possibile, gli utenti potenzialmente contagiati anche quando non presentano sintomi. In questo modo, è possibile porsi in quarantena preventiva, per evitare una possibile diffusione del virus. Inoltre, conoscendo in anticipo la possibilità di un eventuale contagio, avvisando il proprio medico, è possibile iniziare, in caso di contagio, a contrastare immediatamente il virus evitando possibili complicanze.

COME FUNZIONA
Immuni non utilizza in alcun modo la geolocalizzazione, né prevede la registrazione di dati quali nome e cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email.
Con l’uso della tecnologia Bluetooth Low Energy che genera codici causali, è possibile risalire alla possibilità di una eventuale esposizione rischiosa.
I codici vengono registrati nei telefonini, insieme alle informazioni di quanto è durato il contatto e a che distanza erano i due smartphone approssimativamente. Se una persona dovesse risultare positiva, con l’aiuto di un operatore sanitario, potrà caricare su un server delle chiavi crittografiche dalle quali è possibile derivare i suoi codici casuali. Le chiavi crittografate vengono scaricate periodicamente dall’applicazione, che attraverso un controllo incrociato con i dati memorizzati, analizzerà, valutati tempo e vicinanza del’esposizione, la possibilità di contagio. In caso positivo arriverà una notifica.

Secondo quanto riferito da Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza, l’app “è stata scaricata da 2 milioni di italiani” e “il tracciamento è una componente essenziale per questa fase”.

Saranno quattro le regioni a poter usare Immuni per prime, e che avvieranno quindi la fase di sperimentazione: Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. E’ importante non credere che l’emergenza sia finita ha detto Arcuri intervenuto nella trasmissione ‘1/2 ora in più’ su Rai3 , “l’emergenza finirà solo quando verrà scoperto il vaccino e quando sarà prodotto in maniera sufficiente per rendere immuni tutti i cittadini che devono esserlo”.

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 26 Marzo 2021 by

Redazione 2

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