“Disarm”: l’ultimo album di Roberta Di Mario

“Disarm”: l’ultimo album di Roberta Di Mario

Diplomata con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore al Conservatorio di Parma, Roberta Di Mario oggi viene definita un’artista post/neo classica.

Compositrice in un mondo di compositori, non lascia nulla fuori dal suo mondo creativo: teatro, musical, jazz, pop, ambient, soundtrack ed elettronica creano in lei uno stile unico con una particolare cifra distintiva.

L’8 novembre è uscito “Disarm”, il nuovo album della compositrice e pianista Roberta Di Mario, pubblicato e distribuito da Warner Music Italy. Un progetto di pianismo contemporaneo, un concept album che racconta il “disarmo” declinato nelle sue forme più molteplici.

L’album vanta anche importanti collaborazioni: la scrittrice Alessandra Sarchi, finalista nella cinquina al Premio Campiello 2017, che ha scritto i testi a cui ha dato voce la protagonista del teatro italiano, Andrèe Ruth Shammah.

Viviamo in un’era complessa e pericolosa, dove si ergono muri, dove la chiusura fisica ed emotiva pervade e insiste, invece di trasformarsi e aprirsi al dialogo e all’inclusione. Deporre le armi interiori, smettere di difendersi, abbandonarsi, far crollare i muri, lasciarsi andare e unirsi all’altro, al nuovo, al diverso, all’anima e all’intimo. Disarmare con la non-azione. Consegnarsi e concedersi, senza riserva. Così come deve fare l’arte per aprirsi alla luce e alla bellezza. Così come deve fare la musica.

Questo è il senso di “Disarm”. Un viaggio che dalla paura porta all’apertura e alla speranza. Un viaggio che vuole disturbare, creare fratture per poi consolare.

Il progetto contiene 15 tracce, di cui 11 inedite, scritte, arrangiate e interpretate da Roberta Di Mario, dove la musica si disarma, si concede, dà valore e potenza alla parola e la parola si concede e restituisce valore e potenza alla musica.

“‘Disarm’ è il mio album migliore, il più maturo sicuramente, come così dev’essere. Sperimento nuove sonorità – racconta l’artista – e in controtendenza con il minimalismo pianistico di oggi non mi sottraggo talvolta a passaggi complessi, che non sono certo virtuosismi fini a sé stessi. Lascio però spazio a grandi distese, a pause e silenzi, alla parola e alla voce. In fondo il significato del disarmo e l’abbandono è proprio questo: concedersi all’altro e concedere. Disarmati, lascia che sia!”.

Roberta, cosa è cambiato in questi ultimi anni nella tua vita?
“Crescita personale, tanta musica, un nuovo album, la firma ad una pubblicità, viaggi importanti e amore”.

Il tuo lavoro discografico è interessante, intimista e particolare, tra inserti di voce e musica strumentale. La traccia con la voce mi ha meravigliata: speravo che terminassi presto di parlare per sentirti suonare ancora, anche se ho trovato le parole significative. Com’è nata questa idea?
“Nell’atto compositivo prendeva forma il concetto di ‘disarmo’, in quel preciso istante in cui ero disarmata dalla musica. Così, in un tempo storico confuso e complicato, ho pensato che potessi estenderlo alla vita”.

L’intero album ha una sequenza precisa, un percorso che inizia con “Presage” e termina con “Disarm piano solo”. Qual è il messaggio che vuoi lasciare?
Un viaggio, una storia di note che dalla paura, dal presagio, dal dolore porta ad un nuovo inizio di luce e speranza. Con la consapevolezza che serve lasciarsi attraversare da tutti i sentimenti, anche i più dolorosi, per rinascere e riscoprire se non la felicità, forse irraggiungibile, almeno la serenità e l’equilibrio”.

Qualcosa che vuoi dire e che non ti ho chiesto?
Vorrei che Disarm si trasformasse in uno spettacolo teatrale dove musica e parole si intrecciano disarmandosi vicendevolmente“.

Dott.ssa Fulvia Di Iulio

Last Updated on 26 Marzo 2021 by

Redazione 2

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