Un po’ di storia e cultura: le carte da gioco romane

Un po’ di storia e cultura: le carte da gioco romane

In Italia siamo abituati a vedere diffusi solo qualche mazzo di carte da gioco, come ad esempio quelle napoletane, francesi o piacentine. In realtà esistono almeno venti tipi di mazzi da gioco con più o meno le stesse caratteristiche di avere quattro semi diversi (generalmente coppe, denari, bastoni e spade) in quaranta tessere. Questi venti diversi mazzi di gioco possono essere raggruppati in almeno quattro insiemi: esistono le carte di tipo spagnolo (le piacentine, napoletane, romagnole, siciliane e sarde), di tipo francese (rientrano in questo gruppo le milanesi, genovesi, fiorentine e piemontesi), di tipo tedesco, dette anche Salisburghesi, (come quelle diffuse nella provincia di Bolzano dove i semi sono cuori, ghiande, foglie e campane) e di tipo Italia Settentrionale (dove ritroviamo quelle bergamasche, bolognesi, bresciane, trevisane (o venete), triestine e trentine. Per farla breve la grande differenza in questo mare magnum di carte da gioco sta nella rappresentazione grafica delle carte stesse, delle figure su di esse disegnata. Ma oltre a questi tipi di carte ce ne sono ancora altri, che però con il tempo sono caduti sempre più in disuso fino a scomparire dalla circolazione. Parliamo delle carte baresi, nuoresi, udinesi, viterbesi e infine quelle romane. Sì, anche la capitale aveva un suo mazzo di carte con le sue caratteristiche e peculiarità.

Carte romane, le caratteristiche

Roma, la capitale d’Italia, è stata protagonista anche nel gioco. Da un certo punto di vista lo è ancora oggi grazie alle fiere sul gaming e le tradizioni di gioco come il Romics, ma lo è stata anche per quanto riguarda le tessere di gioco. A partire dal ‘500 infatti si producevano le carte da gioco romane ma oggi sono cadute completamente in disuso, tanto da essere sparite dalla circolazione. Oggi sono dei veri e propri oggetti da collezione, se si riescono a trovare, e in giro per l’Europa pochissime mani sono ancora in possesso di esse. Ciò che si sa, deriva solo da un foglio presente nell’archivio di Stato di Roma, nella rilegatura di un volume datato 1585. In esso si indicano le caratteristiche del mazzo da gioco romano che ha derivazione spagnola, quindi con quattro semi e quaranta carte, ma al posto di avere fanti, cavalli e re sono presenti legionari, centurioni e imperatori.

Dalla tradizione al gaming online

L’enorme evoluzione che ha vissuto il mondo dello svago a 360 gradi e in particolare la sua versione web ha inevitabilmente ridimensionato anche alcune usanze e abitudini del gioco tradizionale. I cambiamenti non potevano non riguardare carte da gioco regionali italiane, comprese quelle romane, che con lo sviluppo di piattaforme di gaming online diffuse su scala nazionale e internazionale hanno dovuto cedere il passo alle carte “mainstream” come quelle francesi o alle più diffuse napoletane. Consultando online la varie guide sui giochi e agli approfondimenti sulle sale da gioco virtuale o leggendo schede sulle promozioni che esse offrono, come le informazioni sui codici promozionali Goldbet o altri operatori del comparto, emerge in maniera chiara come il palinsesto dei giochi di carte sia appannaggio di poker, blackjack o scala 40 e altri giochi che nulla hanno a che fare con le locali romane, piacentine, o bergamasche. Tuttavia la popolarità di queste particolari card resta ampia tra coloro che sono restii ad affidarsi del tutto all’online per i loro momenti ludici.

Last Updated on 21 Giugno 2023 by Redazione 2

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