Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Unione dei Comitati contro l’inceneritore di Roma, che ha espresso forte preoccupazione per la decisione di applicare la legge regionale sull’area ad elevato rischio di crisi ambientale (legge Cacciatore) al progetto del termovalorizzatore
TERMOVALORIZZATORE IN BILICO: ORA ROCCA ASSICURI TRASPARENZA SUL PROCEDIMENTO DI AREA A ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE
“La decisione di Rocca di far applicare la legge regionale sull’area a elevato rischio di crisi ambientale, cosiddetta legge Cacciatore, pone davvero in bilico l’inceneritore tanto caro a Gualtieri”. E’ quanto dichiara in una nota l’Unione dei comitati contro l’inceneritore.


L’odierna presa di posizione – prosegue la nota – arriva a fronte di una richiesta pendente da oltre un anno, accompagnata da tre solleciti, da parte del Sindaco di Albano Massimiliano Borrelli, incontrato non meno di dieci giorni fa, e crediamo trovi sostegno nel decisivo passaggio della Commissione parlamentare ecomafie nel quale veniva letteralmente chiarito che “attualmente della tematica specifica dei rifiuti non è investita specificatamente la Regione, bensì il Sindaco di Roma, in qualità di Commissario di Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica dell’anno 2025 ma anche che ”le tematiche inerenti la salute collettiva e la prevenzione, costituiscono prerogativa ancora riservata alle competenze della Regione”.

“La lotta all’inceneritore – continuano dall’Unione – segna oggi un importante punto a proprio favore perché la forza espressa dalle oltre 13mila firme, che con la petizione popolare hanno chiesto, sostenendo la richiesta votata dal comune di Abano, di procedere con la dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale, costituisce un procedimento aperto e oggi è sotto i riflettori. Un procedimento al quale chiediamo non solo di partecipare con una nostra rappresentanza, ma che dello stesso venga reso noto un cronoprogramma di massima e pubblicati tutti gli atti endoprocedimentali.
Quanto al collegamento con la conclusione del procedimento sull’area a elevato rischio ambientale, come Rocca ha oggi chiarito, con il timing del termovalorizzatore è la prova che, a fronte del cronoprogramma di Gualtieri ormai palesemente saltato, in Regione conoscono le date effettive. Per quanto riguarda, invece, il completo affidamento alle valutazioni della direttrice D’Ercole – sottolineano dall’Unione – troviamo quasi insostenibile il peso che la dirigente apicale, responsabile del procedimento, sarà chiamata a sopportare visto che dal suo pronunciamento dipende, almeno rispetto a tale profilo, la realizzazione dell’inceneritore. Saremo al corteo di sabato primo marzo – concludono dall’Unione – per chiedere partecipazione al procedimento, massimo rigore nel suo svolgimento e trasparenza totale, profili questi macroscopicamente calpestati dal “modello giubileo”. Sull’inceneritore, sia pure indirettamente, i riflettori sono finalmente puntati anche in Regione e l’accoglimento della nostra richiesta di trasparenza totale è un atto dovuto perché la questione riguarda la salute della popolazione”.

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