Superbonus 110: cosa succede se un condomino è contrario?

Economia e Finanza

La legge consente, per l’approvazione degli interventi che rientrano nel Superbonus 110%, di approvare e procedere a detti lavori anche nel caso in cui uno o più condòmini siano contrari, con un voto pari ad un terzo dei millesimi. Attenzione, però… se anche il singolo condomino contrario, esprime una maggioranza millesimale superiore a quella dei favorevoli, la delibera di approvazione dei lavori, non sarà ritenuta valida, perchè la maggioranza millesimale è contraria. Ad esempio, se i favorevoli rappresentano 400 millesimi mentre i dissenzienti, pur essendo la minoranza degli intervenuti in assemblea, ne rappresentano di più (ad esempio, 500 millesimi), la delibera non potrà essere approvata e, se la si volesse portare avanti, sarebbe annullabile nel consueto termine di 30 giorni.

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Secondo la Cassazione (con sent. 25558/2020), la regola per cui la deliberazione assunta dall’assemblea condominiale, è valida se riporta un numero di voti che rappresenti il terzo dei partecipanti al condominio e almeno un terzo del valore dell’edificio, va intesa nel senso che coloro che abbiano votato contro l’approvazione non devono rappresentare un valore proprietario maggiore, rispetto a coloro che abbiano votato a favore. Ciò vale anche nel caso di un solo condomino dissenziente che, però, possiede la maggioranza dei millesimi. Quindi, se un solo condomino che rappresenta 600 millesimi si oppone ai restanti favorevoli che ne hanno 400, la delibera del Superbonus non potrà passare. Quanto appena detto, vale soltanto se il voto contrario è manifestato in assemblea. Pertanto, affinché la maggioranza dei millesimi possa prevalere su quella delle teste occorre che il voto contrario sia espresso. Pertanto non basta astenersi o non partecipare all’assemblea, per ottenere la bocciatura della delibera regolarmente votata da 1/3 dei condòmini.
Elvio Case