Slow Wine Fair, day by day (3/3)

Slow Wine Fair, day by day (3/3)

(Adnkronos) – Bologna, 28 febbraio: benvenuti al terzo e ultimo giorno di questa Slow Wine Fair che ha aperto i lavori con un teme importante come quello delle istanze salutiste. Ne abbiamo parlato già in precedenza. Oggi lo facciamo con un momento di confronto dedicato “

La comunicazione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste

” con l’intervento di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste link video , le testimonianze di Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week Group che ha aperto i lavori moderati da Giorgio dell’Orefice, Direttore Agrisole. Sono intervenuti Giangiacomo Bonaldi Gallarati Scotti, Presidente Federdoc. Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, Roberto Sarti, Coordinatore del tavolo di lavoro Vino & Salute, UIV, Valentina Petroli, Funzionaria dell’Ufficio Agroalimentare e Vini, ICE-Agenzia, Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Tutela del Franciacorta, Alessio Planeta, Planeta, Paolo De Castro, Coordinatore del Gruppo S&D alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo (in collegamento).  La seconda delle due giornate dedicate ai buyer e professionisti, e l’ultima di questa tre giorni, conferma che il vino buono, pulito e giusto non è una moda. In totale Slow Wine Fair ha visto oltre 10mila ingressi, la metà dei quali operatori del settore che hanno apprezzato l’omogeneità dei vini proposti, selezionati secondo i requisiti di qualità definiti da Slow Food nel Manifesto del vino buono, pulito e giusto, grazie alla guida Slow Wine e alla commissione di assaggio italiana e internazionale che ha degustato le etichette non segnalate in guida. Significativa tra il pubblico specializzato la presenza dall’estero, tra cui alcune centinaia di buyer selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania, che permetteranno alle cantine presenti di accedere a nuovi mercati esteri. Sono questi alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato la tre giorni della seconda edizione della Slow Wine Fair, manifestazione in cui hanno creduto fin dall’inizio l’organizzatore BolognaFiere e Slow Food, che ha curato la direzione artistica.  «I numeri e le impressioni raccolte a caldo in questi giorni confermano che sono state comprese le potenzialità della Slow Wine Coalition, che per rivoluzionare il mondo del vino parte dall’unione delle tre forze principali della filiera: i produttori, con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente; chi il vino lo commercializza e svolge un ruolo fondamentale per la promozione del territorio e di un consumo consapevole; infine, i consumatori, con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione. Al centro di tutto c’è la ricerca di un’autentica sostenibilità che qui non è sbandierata, ma si riempie di contenuti e soprattutto di azioni, che nel lavoro quotidiano di queste realtà sono un prerequisito, un punto di partenza e non di arrivo» ha sottolineato Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition. Anche oggi non potevamo non raccontarvi cosa ci ha colpito di più. Gli ultimi assaggi, buoni puliti e giusti di Maddalena Peruzzi in questa seconda edizione della Slow Wine Fair 2023.  

1701 Brut Nature Franciacorta DOCG

 Azienda biodinamica nata nel 2012 a Cazzago San Martino, in Franciacorta. Questo Brut Nature è fatto senza nessuna aggiunta di zucchero o liqueur in fase di sboccatura: in pratica viene rabboccato con lo stesso vino. Loro la definiscono “una bolla molto territoriale che vede il frutto protagonista”. Noi lo definiamo il Franciacorta che non ti aspetti: teso, pulito e diretto. 

Bertani Le Miniere di Novare Valpolicella Classico DOC 2021

 Un vino che nasce sul ferro. Il vigneto si trova ad Arbizzano di Negrar, nei pressi delle miniere di Novare. I vitigni sono quelli classici della Valpolicella, con un 70% di corvina veronese. 6-9 mesi di maturazione in vasche di cemento, poi affinamento in bottiglia. Ne risulta un vino di grande piacevolezza, fruttato, fresco e sapido, con stuzzicanti note di pepe. 

Ca’Rugate Monte Fiorentine Soave Classico DOC 2021

 Ca’ Rugate è una cantina familiare con più di cento anni di storia, che si trova a Montecchia di Crosara, sulle colline a est di Verona. Monte Fiorentine è il fiore all’occhiello dell’azienda. Un Soave Classico di grande struttura e finezza. Le uve, 90% Garganega e 10% Trebbiano, affondano le radici in terreni di origine vulcanica. Il risultato è un vino eccezionale: strutturato e fine, fruttato, fresco e inconfondibilmente minerale. 

Cantine Astroni Vigna Astroni Falanghina dei Campi Flegrei DOC 2018

 Ci troviamo nei campi Flegrei, alle porte degli inferi, secondo la mitologia greca. Terre fertili, coltivate sin dall’antichità che ancora oggi regalano vini dalle caratteristiche uniche. Come questa Falanghina, le cui uve provengono da una vigna che si trova proprio a ridosso del cratere degli Astroni. Un vino di carattere, figlio del fuoco e del mare, fresco e minerale. 

Cantine Volpi La Zerba Derthona Colli Tortonesi DOC Timorasso 2021

 Cantine Volpi produce vino sui Colli Tortonesi da cento anni. Ci accoglie Marco che rappresenta la quinta generazione e ci racconta La Zerba “un vino di contrasti”. Sicuramente fresco e minerale, regala anche piacevoli note fruttate e floreali. Interessante espressione di questo territorio. 

Di Barrò Ostro Torrette Supérieur Vallée D'Aoste DOC 2018

 Di barrò nel dialetto locale significa "dei barili". Ci troviamo a Saint-Pierre, nel centro della Valle d’Aosta. Ostro è fatto per il 90% da uve Petit Rouge, vitigno valdostano per eccellenza. Le uve, tutte provenienti dal cru Torrette, vengono lasciate ad appassire per 4/6 settimane. Vino particolare, di buona struttura, fresco ed equilibrato. 

Lamole di Lamole Lareale Chianti Classico Riserva 2019

 Non poteva mancare una tappa nel Chianti Classico. L’areale o la reale: l’interpretazione del nome è lasciata volutamente libera. Uve Sangiovese per il 95%, questo vino rappresenta molto bene il territorio d’origine. Nel calice freschezza e tannino delicato. Al frutto si aggiungono sensazioni speziate e balsamiche. 

Mitja Sirk Bianco Venezia Giulia IGT 2017

 Vino che proviene da sei selezionati vigneti del Collio e dei Colli Orientali che affondano le radici nella Ponca, ovvero in terreni marnosi e di arenaria. Un vino dalla beva vivace e scattante, fresco e fruttato, con intriganti sensazioni fumé e un finale gradevolmente ammandorlato. 

Pisoni Folada Nosiola IGT 2021

 Questa azienda storica della Valle dei Laghi mette in bottiglia “La Nosiola”, come la chiamano da queste parti. Il Nosiola è l’unico vitigno bianco autoctono del Trentino ancora coltivato, una varietà fiera e non facile da interpretare, ma che può dare tanto. Folada è un vino dal fruttato delicato e dalla grande mineralità. Il finale amarognolo è un invito al sorso successivo. 

Rapitalà Conte Hugues Chardonnay Sicilia DOC 2020

 La tenuta si estende per 176 ettari nel territorio che da Camporeale declina verso Alcamo. Questo vino prende il nome da Hugues Bernard, il conte bretone che nel 1968 fondò la cantina, introducendo in Sicilia i vitigni internazionali. Ed ecco uno chardonnay siciliano doc. Naso dolce, con note fruttate e sensazioni di vaniglia. Sorso vellutato, ricco e di grande persistenza.  

Secondo Marco Valpolicella Classico DOC 2019

 “È un vino senza manipolazioni, la rappresentazione della Valpolicella come la vedo io”. Ce lo descrive così il proprietario Marco Speri. Questo è il Valpolicella Classico come lo intende lui, non a caso la cantina si chiama “Secondo Marco”. Inaspettatamente scarico di colore, fresco e secco. Ci è piaciuto molto perché è un Valpolicella netto, che non cerca di arruffianarsi nessuno.  Se non siete ancora riusciti a visitare Bologna non perdete l’occasione di una passeggiata nel suo bellissimo centro storico a pochi passi dalla fiera. Non sapete dove cenare? Abbiamo scelto per voi dieci ristoranti che meritano una visita anche per la selezione attenta del vino con carte davvero interessanti: Bologna in cucina e in cantina, tradizione e non solo con dieci indirizzi da ricordare.  Adnkronos – Vendemmie —[email protected] (Web Info)

Last Updated on 28 Febbraio 2023 by Redazione 2

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