Slow Wine Fair 2023, La comunicazione del vino tra revisione OCM e istanze salutiste

Slow Wine Fair 2023, La comunicazione del vino tra revisione OCM e istanze salutiste

(Adnkronos) – Un tema di grandissima attualità che ci chiarisce che più si parla di vino meglio è “La comunicazione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste”. L’impianto creato negli anni dall’Unione Europea volto a supportare la promozione del vino è in bilico. Sono sempre più forti le voci che si levano nel “giudicare” il vino per ragioni legate all’abuso di alcol. Questi temi non possono lasciare indifferenti le cantine e tutto il mondo che ruota attorno al vino, da chi lo vende a chi lo racconta. autorevoli voci in materia hanno affrontato il problema da più punti di vista per ragionare sul futuro di tutto il settore enoico. Ha aperto il dibattito Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week Group moderato da Giorgio dell’Orefice, Direttore Agrisole. Sono intervenuti Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (video), Giangiacomo Bonaldi Gallarati Scotti, Presidente Federdoc. Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, Roberto Sarti, Coordinatore del tavolo di lavoro Vino & Salute, UIV, Valentina Petroli, Funzionaria dell’Ufficio Agroalimentare e Vini, ICE-Agenzia, Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Tutela del Franciacorta, Alessio Planeta, Planeta, Paolo De Castro, Coordinatore del Gruppo S&D alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo (in collegamento).  
Giorgio dell’Orefice, Direttore Agrisole: "Un tema di grandissima attualità che chiarisce un fatto, più si parla di vino meglio è per il settore. Le esportazioni sono aumentate con la possibilità di raggiungere mercati nuovi, un pilastro importante messo in discussione da uno dei tanti attacchi che il vino sta subendo. COme il Cancer Plan e le strategie europee che includono equiparano il vino alle sigarette. Quali le contromisure che possiamo mettere in campo per combattere queste pericolosa deriva che non distingue tra consumo moderato e conviviale come nella nostra tradizione e abuso?" 
Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week Group: "L'idea di questo momento nasce sulla base di quello che sta accadendo in Irlanda e di un “health warning” piratesco che passa per ‘silenzio assenso’. Un provvedimento non ancora approvato, che arriva dal primo paese esportatore di whisky con problematiche importanti legate all’abuso di alcol. Un provvedimento che non porta ad alcun risultato ma che mette in difficoltà settori paralleli come quello del consumo del vino. L’OCM vino terminerà nel 2026, uno strumento che ha un’importanza notevole e che ha visto in crescita il settore dell’export. Incentivare modelli di consumo positivi, questo è l’obiettivo oltre ad accordi di sistema". 
Giangiacomo Bonaldi Gallarati Scotti, Presidente Federdoc: "La filiera si è dimostrata compatta. Il problema è che l’Italia arriva sempre in recupero rispetto alle situazioni in parte già esplose. Oggi il mondo del vino ha raggiunto risultati importanti grazie a una politica di promozione messa attualmente in discussione. Le risorse economiche devono essere mantenute, destinando una quota specifica dedicata alla produzione del vino da inserire in un sistema più ampio. Certo è che l’Europa non ci sta aiutando, né sul vino, né in altri settori". 
Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio: "Il vino ha innescato cambiamenti positivi in tutto il settore agricolo, si pensi allo stesso percorso fatto da Slow Food con prodotti locali, tipici, di aree collinari e montane che hanno ripreso un percorso di crescita importante. Sistemi innovativi nati dal vino (Strada del vino) e che trovano nella denominazione e nel territorio ricadute locali positive. La comunicazione e la promozione sono strumenti di lavoro indispensabili. A questo si unisce la sfida della sostenibilità che ha fatto passi da gigante col biologico (il 19% del vigneto italiano è bio). Il vino è traino della nostra agricoltura, esempio positivo di un settore forte". 
Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste afferma in un video inviato per l’occasione: "Stiamo lavorando quotidianamente per promuovere e difendere le nostre eccellenze, prodotti di qualità che creano valore e ricchezza. Siamo consapevoli che l’Italia è una potenza anche in questo settore. Dobbiamo opporci con forza a questi health warning dando sempre più spazio alla nostra storia, alla nostra cultura e a tutti quei valori fondamentali, indissolubilmente legati anche alla dieta mediterranea".  
Roberto Sarti, Coordinatore del tavolo di lavoro Vino & Salute Unione Italiana Vini: "Ci troviamo di fronte a un passaggio che la Commissione Europea ha voluto, non seguendo le indicazioni di paesi come l’Italia, la Francia, la Spagna. Che occorra un coordinamento europeo e che sulle etichette vadano inserite non avvertenze ma indicazioni, è corretto. Le informazioni permettono una distinzione tra consumo e abuso. Un consumo moderato di vino in età adulta può contribuire anche a un benessere psicofisico". 
Valentina Petroli, Funzionaria dell’Ufficio Agroalimentare e Vini, ICE-Agenzia: "Fondamentale integrare a livello istituzionale la comunicazione. Ice- Agenzia si occupa di promozione, internazionalizzazione delle imprese italiane e formazione con un compito specifico: fare marketing e comunicazione digitale con format innovativi, fornire servizi ad hoc per la crescita delle imprese resi gratuiti dopo la pandemia per le aziende con meno di 100 dipendenti, oltre a fiere, incoming in Italia, campagne di comunicazione, eventi B2B, nuovi trend". 
Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Tutela del Franciacorta: "Il proibizionismo non ha mai portato a risultati; è evidente ancora una volta come si perde di vista la storia. La civiltà sviluppata nel bacino del Mediterraneo negli ultimi duemila anni ci ha insegnato che il vino è da sempre parte integrante della nostra quotidianità. Aggiungerei: parliamo di Italia Francia e Spagna primi produttori al mondo che dovrebbero sottostare a regole dettate da paesi come Irlanda e Norvegia? Non lo accettiamo. Anche gli Stati Uniti, il primo mercato al mondo, ha dimostrato una crescita dei consumi delle bevande alcoliche assolutamente consapevole e intelligente". 
Alessio Planeta, Planeta: “Il nostro mondo agricolo ha fatto un passaggio straordinario in questi ultimi 30 anni, se penso ai vigneti, alla cura delle nostre campagne, inerbite, rigogliose, a quanto mettiamo in bottiglia. Il prossimo passaggio per il vino è dialogare, farlo proprio con quel mondo del vino che lo sta demonizzando. L’OCM ha portato una crescita delle esportazioni, l’ammodernamento delle cantine, è stato un volano incredibile per il turismo rurale che ha permesso anche la custodia del paesaggio. Potrebbe oggi essere utilizzato per fare comunicazione, educazione, ancora una volta necessaria per distinguere tra consumo e abuso". 
Paolo De Castro, Coordinatore del Gruppo S&D alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo (in collegamento): “Distinguere l’uso dall’abuso, senza dovere attaccare in modo massiccio. Se il settore del vino ha avuto successo è stato proprio grazie alla promozione, a fondi che hanno supportato il comparto e che hanno fatto da volano anche all’enoturismo. Il rischio è creare un effetto domino che coinvolga anche altri paesi. Dobbiamo scongiurare tutto ciò ".Adnkronos – Vendemmie
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Last Updated on 28 Febbraio 2023 by Redazione 2

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