Sarcofago degli Sposi a Roma, installata base antivibrazioni

Sarcofago degli Sposi a Roma, installata base antivibrazioni

Roma, 19 dicembre 2023 – Una base antivibrazioni, una piattaforma hi-tech isolante e innovativa studiata ad hoc per proteggere dalle vibrazioni provocate dal traffico su rotaia e su gomma, ma anche dalle eventuali scosse di terremoto, il “Sarcofago degli Sposi”, capolavoro dell’arte etrusca conosciuto in tutto il
mondo e custodito nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

A realizzarla e installarla un team di ricercatori di Sapienza Università di Roma (coordinatore),
ENEA, l’azienda Somma e il Servizio Conservazione del Museo Nazionale Etrusco di Villa
Giulia, nell’ambito del progetto di ricerca MONALISA (MONitoraggio Attivo e Isolamento da
vibrazioni e Sismi di oggetti d’Arte), finanziato da Regione Lazio e Ministero dell’Università e
Ricerca, al quale partecipa anche Università Roma Tre.

Grazie alle infrastrutture e alle tecnologie messe in campo – tra cui moto magnificato, sensori hi-
tech, tavole vibranti, banchi di prova di meccanica, modelli matematici e risorse di calcolo – il
progetto ha consentito di studiare diversi aspetti innovativi finalizzati alla conservazione dell’opera.
“Sebbene la tecnica dell’isolamento alla base sia ampiamente esplorata per la protezione delle
costruzioni dai terremoti, è ancora poco utilizzata nel settore della salvaguardia di oggetti museali,
mentre è quasi sconosciuta la sua applicazione contro le vibrazioni verticali provocate dal traffico”,
sottolinea il professore associato di Sapienza Luigi Sorrentino, coordinatore scientifico del progetto.
“Inoltre, l’approccio innovativo che abbiamo sviluppato può essere applicato su qualsiasi opera
d’arte, divenendo un modello metodologico e tecnologico da adottare per proteggere i capolavori
del nostro Paese, semplicemente calibrando le caratteristiche di rigidezza dei dispositivi di
isolamento sulla base delle effettive vibrazioni indotte dal traffico e della pericolosità sismica del
sito”, evidenzia Paolo Clemente, ingegnere strutturista, già dirigente di ricerca dell’ENEA.
“Un progetto innovativo a difesa di una delle opere più celebri del mondo antico. Stiamo parlando
di un manufatto conosciuto in tutto il mondo, scoperto nel 1881 in oltre 400 frammenti presso la
necropoli della Banditaccia, a Cerveteri (Roma). Realizzato in argilla cotta, ne è nota con certezza
soltanto una replica oggi conservata al Museo del Louvre. Gli ‘Sposi’ sono quotidianamente
minacciati dalle vibrazioni prodotte dal passaggio di autoveicoli e tram lungo la vicinissima via
delle Belle Arti e dalle ulteriori sollecitazioni che provoca la ferrovia Roma-Viterbo, sotterranea in
quel tratto”, dichiara il direttore del Museo, Valentino Nizzo. “Grazie al progetto MONALISA e
alle professionalità coinvolte nelle attività – aggiunge – sarà garantito un futuro migliore e
certamente duraturo alla coppia identificata dall’abbraccio più famoso e iconico dell’arte antica”.
“Abbiamo innanzitutto studiato le proprietà dinamiche del Sarcofago grazie all’utilizzo del moto
magnificato, una tecnologia che amplifica, rendendoli visibili a occhio nudo, anche i più piccoli
movimenti degli oggetti, consentendo di individuare le parti più vulnerabili, a rischio rottura o
crollo”, sottolinea Vincenzo Fioriti dell’ENEA, tra i primi al mondo ad utilizzare questa tecnologia
sul patrimonio culturale. “La geometria del Sarcofago è stata rilevata e restituita come nuvola di
punti mediante tecniche di fotomodellazione digitale che consentono di evitare il contatto col
manufatto”, rimarca la ricercatrice Aurora Vincenti, referente scientifico del progetto per ENEA.
“La nuvola di punti è stata convertita in una superficie geometrica opportunamente corretta per
rimuovere duplicazioni e lacune, al fine di consentire l’esportazione in un modello di calcolo
meccanico”, evidenzia il ricercatore di Sapienza Omar Al Shawa.

Una delicata operazione di pesatura dell’intera teca e di una sua lastra di vetro hanno consentito di
stimare il peso del Sarcofago senza necessità di toccarlo. “Le proprietà dinamiche del Sarcofago e ilsuo peso hanno consentito di calibrare lo spessore, non rilevabile, della statua e la rigidezza del
materiale mediante un modello al computer utilizzato per simulare le sollecitazioni della terracotta
nella situazione attuale e a seguito dell’introduzione dei dispositivi di isolamento”, illustra Giuseppe
Occhipinti, assegnista di ricerca di Sapienza per questo progetto.

Oltre allo studio dell’isolamento dalle vibrazioni da traffico e della pericolosità sismica del sito, è
stato messo a punto un sistema di monitoraggio dinamico grazie a una serie di sensori in grado di
misurare sia le vibrazioni al pavimento del museo, al di sotto della teca che contiene il Sarcofago,
sia quelle sulla piattaforma isolante. “Il sistema di monitoraggio registrerà h24 le vibrazioni e
invierà su smartphone messaggi al superamento di soglie di allerta o di allarme”, evidenzia ancora
Aurora Vincenti dell’ENEA.

La piattaforma isolante è stata realizzata dall’azienda del Lazio Somma srl, con la consulenza
tecnico-scientifica di ENEA e di Sapienza Università di Roma. “La produzione del sistema di
isolamento ha posto molteplici sfide legate alla ridotta massa dell’oggetto, alla necessità di
prevedere diversi tipi di molle per le sollecitazioni verticali da traffico e sisma, alle esigenze
espositive di non aumentare eccessivamente l’altezza della piattaforma”, sottolinea Chiara Castino,
amministratore unico di Somma.

Per testare l’efficacia “isolante” dell’innovazione, il team ha anche realizzato una copia del
Sarcofago degli Sposi che è stata alloggiata sulla piattaforma e sottoposta a prove sismiche e di
vibrazioni da traffico sulla tavola vibrante del Centro Ricerche ENEA Casaccia, con ottimi
risultati. “I test sulla tavola vibrante, in grado di riprodurre sia gli effetti sismici che quelli delle vibrazioni
indotte dal traffico, hanno dimostrato che il sistema di isolamento è stato in grado di ridurre
significativamente alla base del Sarcofago sia le accelerazioni sismiche sia quelle dal traffico ferro-
tranviario che sono caratterizzate da un’importante componente verticale”, evidenzia Ivan Roselli
dell’ENEA.

Le attività, che si sono concluse di recente nel Museo, hanno anche previsto nuove misure delle
vibrazioni indotte dal traffico, soprattutto ferroviario, nella teca preesistente, la rimozione del
Sarcofago originale, l’installazione della nuova piattaforma isolante, la ricollocazione su di essa del
Sarcofago e l’esecuzione di un’ulteriore campagna di misurazioni.

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Last Updated on 19 Dicembre 2023 by Autore M

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