Roma, 8 e 9 febbraio, al Cinema Farnese torna “C’è un soffio di vita soltanto” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini

Roma, 8 e 9 febbraio, al Cinema Farnese torna “C’è un soffio di vita soltanto” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini

Roma – Prosegue il tour in giro per l’Italia l’accalamato documentario “C’è un soffio di vita soltanto”, firmato dal duo di registi italiani Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, presentato in anteprima all’ultima edizione del Torino Film Festival.

A Roma verrà presentato domani martedì 8 febbraio alle ore 21.00 al Cinema Franese, alla presenza dei registi, l’On. Alessandro Zan e Mario Colamarino (presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli). Il film verrà proiettato anche mercoledì 9 febbraio sempre al Cinema Farnese alle 19.30.

Il film, realizzato quasi interamente durante l’anno della pandemia, racconta l’emozionante e singolare storia di Lucy, la donna transessuale più anziana d’Italia. Tra le pochissime sopravvissute al campo di concentramento di Dachau ancora in vita, è testimone diretta di uno dei momenti più bui e tragici della storia del Novecento.

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Il documentario, infatti, racconta un pezzo di storia italiana (e non solo) attraverso gli occhi di una persona che, come tante allora, è stata costretta a guardare l’orrore, ma ha saputo resistergli con forza e coraggio ineguagliabili.

Attraverso il racconto lucidissimo di Lucy, il film non solo affronta tematiche attuali come l’identità di genere, ma vuole anche far riflettere sull’importanza di continuare a mantenere intatta la propria personalità, nonostante i soprusi e i continui tentativi della società contemporanea di condannare, umiliare ed eliminare ogni accenno di diversità – “chi l’ha detto che una donna non può chiamarsi Luciano?”, afferma la protagonista della storia nel corso del film.

grafiche febbraio 2022

Botrugno e Coluccini, così, attraverso un affresco intimo e delicato, pongono allo spettatore riflessioni continue e mai scontate. E lo fanno direttamente con la voce di chi certi orrori li ha vissuti sulla propria pelle, perché le voci come quella di Lucy si stanno affievolendo e con loro la memoria collettiva sembra perdersi ogni giorno sempre di più.

C’è un soffio di vita soltanto è un inno alla vita e un elogio della diversità in tutta la sua bellezza. Perché Lucy è l’essenza stessa della diversità, una persona in perenne lotta per l’affermazione della propria identità, in un mondo che ancora oggi, troppo spesso, preferisce odiare piuttosto che comprendere.

I registi, così, realizzano un ritratto colmo di umanità di una donna che, con il suo vissuto, diviene metafora di un’intera comunità fatta di persone che non si arrendono e sanno fare tesoro del dono più prezioso della Storia: la memoria, come unico e insostituibile punto di partenza.

Last Updated on 7 Febbraio 2022 by AutoreL

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