Meraki: quando il calcio diventa inclusione

Meraki: quando il calcio diventa inclusione

L’associazione Meraki ha organizzato la seconda edizione di Viviamo lo Sport, un torneo di calcio per ragazzi con disabilità

di Emanuele Scigliuzzo

Meraki, associazione di volontariato da sempre impegnata in attività sportive inclusive, ha dato vita per il secondo anno consecutivo al torneo di calcio per ragazzi con disabilità, “Viviamo lo Sport”. Tre giorni interamente dedicati al gioco più amato dagli italiani, ma che in questo caso ha espresso i massimi valori sportivi: inclusione, solidarietà e rispetto. Numeri importanti dietro a una manifestazione che ha raddoppiato rispetto alla prima edizione svolta l’anno scorso, sostenuta interamente da fondi dell’associazione, da sponsor privati e dall’enorme lavoro di organizzazione fatto dai numerosi volontari di Meraki che hanno curato tutto nei minimi dettagli, rendendo possibile un evento dall’altissimo valore sociale.

Per dirlo in numeri Viviamo lo sport si traduce in 3 giorni di gare, 40 partite e il coinvolgimento di 500 persone tra staff e giocatori coinvolti. Sui campi della Cynthialbalonga in via Trento a Pavona, messi a disposizione gratuitamente dalla società di casa, si sono dati leale battaglia sportiva gli atleti di diciassette squadre provenienti da tutta Italia isole comprese edizione: dal Piemonte il Moncalieri Calcio; dalla Lombardia il Cassina Nuova; dall’Abruzzo il Lanciano For Special; dalla Toscana il Livorno For Special; dalla Sardegna lo Speedy Sport; dalle Marche il Fermana Soccer dream e il Castel Fidardo; dall’Emilia Romagna il Sassuolo For Special; dalla nostra regione hanno partecipato,  l’Albano Primavera, l’Integra Sport, il Lazio For Special, Meraki Aps affiliata all’Empoli Calcio, I Giganti, Insuperabili, la Totti Soccer School, l’ASD Evergreen e il Casa dell’Amicizia.

L’obiettivo di Viviamo lo Sport ci dice Danilo Oppedisano, è anche quello di mettere in rete le società sportive su tutto il territorio nazionale e devo dire che questa cosa funziona perché dallo scorso anno, alcune società che hanno partecipato hanno stretto amicizia e ad oggi organizzano dei tornei dove si invitano a vicenda. Questo per noi è fondamentale perché significa dare ai nostri atleti con disabilità la possibilità di esprimersi e di andare a giocare durante vari periodi dell’anno, senza stare fermi”. La vittoria sul campo è relativa, anche se importante, ma il vero successo “Sono stati nei momenti conviviali vissuti a partire da venerdì sera che si sono svolti al ristorante ‘La Scogliera’ di Castel Gandolfo o al ‘Saroli club’ dove si è svolta una festa con musica e balli. La socializzazione è la vera vittoria”.

Un movimento in forte crescita ci dice Stefano Soro dell’Albano Primavera, che da oltre trent’anni è impegnato in questo movimento. Praticamente fin dagli arbori e con la sua costanza è certamente il fautore di questa continua crescita.Vedere i ragazzi crescere in questo bellissimo mondo è una cosa meravigliosa che ci ripaga di tutte le fatiche per portare avanti questo progetto del calcio per ragazzi disabili. Siamo stati i primi a organizzare un torneo nel 1990, con quattro squadre. C’erano altre esperienze in tutta Italia, i primi che hanno coagulato forze ed esperienze e voglia di giocare è stato ‘Special Olimpic’ in qualità di FISDIR del comitato Paralimpico che hanno in qualche modo iniziato a organizzare attività calcistiche per ragazzi disabili”Una forza e una determinazione alimentata anche dalla continua crescita di questo movimento: “La Federazione Italiana Giuoco Calcio – ci dice Soro – da tre anni ha aperto la divisione di calcio paralimpico sperimentale alla quale sia Albano Primavera che Meraki partecipano in modo attivo. Un movimento che prevede le finali a livello nazionale, che si svolgono a Coverciano a Tirrenia, per le squadre che hanno vinto i rispettivi campionati regionali”.

A rendere possibile e a credere fortemente in questo evento Ruggero Rosci dell’Agenzia Cattolica Città del Vaticano, sponsor di Viviamo lo Sport per il secondo anno consecutivo: “Ho conosciuto con Danilo Oppedisano quando seguiva una squadra di calcio integrato, quindi composta da ragazzi con disabilità e altri normodotati, che parteciparono al Campionato Vaticano. Rendere possibile questo evento mi emoziona, credo fortemente nel valore dello sport che questi ragazzi dimostrano […] Qui si possono vedere questi ragazzi che giocano, si divertono e pensano a vincere ma sempre nel rispetto dell’avversario e dell’evento che stanno vivendo. Questo trasmette una grande gioia. Anche vedere delle squadre di calcio che danno l’opportunità a questi ragazzi di esprimersi e di giocare stando insieme è una cosa veramente bella e va fatto un plauso a queste squadre che seguono questi ragazzi fornendo un’importante opportunità di socializzazione che evita alle famiglie di chiudersi nel loro mondo”.

Le squadre sono state animate da vero sportivo perché ci dice Roberta Becchi, responsabile della comunicazione del Sassuolo For Special e mamma di uno dei ragazzi partecipanti, “loro sono atleti, si allenano come atleti veri e giocano per vincere. Vanno trattati da atleti perché lo pretendono ed è giusto così”

Per essere trattati da veri atleti, le partite sono state dirette dagli arbitri dell’Associazione Arbitri Capitale, abbiamo intervistato Iudicone Luigi che ci ha raccontato la sua emozione: “Arbitrare queste partite è qualcosa di unico. Io dirigo da anni in questo settore ed è sempre un enorme piacere stare in mezzo a loro che ci danno un grande insegnamento e sono molto rispettosi”.

Quello che ci auguriamo è che associazioni come Meraki e che persone come Danilo Oppedisani continuino a dare vita a eventi come Viviamo lo Sport, perché il valore sociale di questo impegno è straordinariamente importante non solo per le famiglie degli atleti che hanno partecipato, ma per tutta la società come hanno testimoniato i numerosi volontari che con il loro impegno e il sorriso, hanno reso possibile questo evento.

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Last Updated on 10 Giugno 2024 by Autore P

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