“La Foresta Che Avanza”, discariche abusive ai Castelli Romani: l’abbandono del sentiero 508

“La Foresta Che Avanza”, discariche abusive ai Castelli Romani: l’abbandono del sentiero 508

Castelli Romani – Riportiamo di seguito il comunicato de “La Foresta che Avanza” sulle discariche abusive.

“In questi anni La Foresta che Avanza, oltre rendere pubblico il problema delle discariche abusive nell’area verde della Molara, ha avuto modo di instaurare dei dialoghi con le più disparate istituzioni, responsabili della tutela del territorio naturalistico” afferma l’associazione in una nota.

“Proprio queste relazioni, pur non avendo portato a soluzioni risolutive, ci hanno permesso finalmente di individuare i veri responsabili della vergognosa situazione che va avanti da anni: le istituzioni stesse. Ente parco e amministrazioni comunali sembravano inizialmente interessate a costruire un risolutivo controllo del territorio nel medio e lungo termine”.

“Ciò che invece abbiamo ottenuto da tutte è stato un nulla di fatto, un puntuale tirarsi indietro di fronte alle proprie responsabilità, scaricando le responsabilità a terzi, con il solo scopo di arrivare a fine mandato e togliersi il pensiero. L’Ente Parco – prosegue l’associazione – la cui vecchia dirigenza aveva quantomeno ideato un progetto di pulizia basato sul sentiero 508, a seguito di anni di solleciti senza risposta, ha risposto recentemente che il progetto di riqualifica della Molara era affare della vecchia amministrazione. Ma è più complicato di così; approfondiremo prossimamente”.

giugno

“Il Comune di Grottaferrata dopo anni di battaglie e impedimenti burocratici nel 2019 ha tolto dieci tonnellate di rifiuti (su centinaia ancora presenti nel bosco) e messo una sbarra di ferro. L’ingresso al sentiero 508 inaugurato tra applausi e conferenze stampa, viene facilmente aggirato per nuovi scarichi e il comune stesso sembra non aver più messo piede nell’area dopo il taglio del nastro“.

“Nonostante gli sforzi recenti dell’assessore Guidi a cui vanno i nostri ringraziamenti, non sembra esserci una via di uscita né un reale interesse da parte dell’amministrazione Andreotti a risolvere il problema”.

“Il Comune di Rocca Priora, dopo un’iniziale collaborazione a seguito di un incontro con la sindaca e l’assessore ai lavori pubblici, aveva fissato una giornata di pulizia in Via dei Principi (sempre parte del sentiero 508) che è stata annullata a causa della pandemia in ottobre”.

“Da quel giorno, hanno smesso di interessarsi al problema. I rifiuti sono ancora lì e i tentativi di contattarli di nuovo sono stati del tutto inutili. È chiaro: la tutela del sentiero 508 non interessa all’amministrazione Gentili, che solitamente fa della sua vocazione verde un punto di forza“.

“Anche il Comune di Monte Compatri, grazie alla collaborazione tra noi e l’associazione Insieme per Molara, nell’agosto 2020 sembrava prossimo a bonificare la discarica lunga decine di metri in Via Bosco Comunale. Anche qui, a molte promesse, sono seguiti pochi fatti: i rifiuti sono ancora lì, abbandonati da parte di un’ormai vecchia amministrazione che era più impegnata a gestire le proprie guerre politiche interne anziché a tutelare il proprio territorio”.

“Chiudiamo con il Comune di Rocca di Papa, teoricamente in prima linea sui temi ambientali, visto che ospita la sede dell’Ente Parco e la cui sindaca Cimino è stata eletta presidente della Comunità del Parco. Tuttavia sul sentiero 508 dell’area verde della Molara, in particolare in Via della Molara e in Via di Rocca Priora, dell’amministrazione di Rocca di Papa non si è vista traccia. Eppure anche a loro sono arrivate le nostre PEC, le telefonate ed i dossier protocollati e con una consigliera della frazione Vivaro abbiamo parlato a quattro occhi del problema da affrontare”.

“Se è vero che il responsabile dei rifiuti nei boschi è il cittadino che esegue l’illecito – conclude l’associazione – è altrettanto vero che il fenomeno dei rifiuti nei boschi prolifica a causa di una totale assenza di governo. Il disastro ambientale nel quale noi abitanti dei Castelli Romani viviamo quotidianamente, è stato portato a questo punto grazie alla totale indifferenza della Regione Lazio, di cui l’Ente Parco è espressione, e delle amministrazioni comunali”.

“Denunciare il problema in questi anni non ha portato a nessun risultato se non quello di far versare litri di sudore a chi si batte volontariamente per il territorio: i tempi sono più che maturi per portare determinati problemi direttamente alla porta di chi fa finta di non vedere.”

Last Updated on 8 Giugno 2021 by

Redazione 2

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