“Italia Viva” conquista i Castelli Romani. Intervista a Manlio Toti

“Italia Viva” conquista i Castelli Romani. Intervista a Manlio Toti
Casa del Tempo, Servizi per la terza età

Italia Viva” ha registrato un successo importante alle ultime votazioni comunali, nell’ambito del territorio dei Castelli Romani, abbiamo incontrato il coordinatore di zona, Manlio Toti, per commentare insieme a lui i risultati.

Nei Castelli Romani, diverse liste appoggiate da Italia Viva hanno ottenuto il successo sperato. A partire da Luca Andreassi e Laura Faccia, candidati nella lista civica ViviAmo Albano ed eletti consiglieri, arrivando a Rocca di Papa, dove Veronica Cimino è stata eletta prima cittadina, vittoria suggellata anche dalla elezione di Francesco De Santis. A Genzano Italia Viva esce vittoriosa con l’elezione al consiglio comunale di Flavia Biaggi.

Sconfitta al ballottaggio invece per Cianfanelli Emilio, candidato sindaco di Ariccia, un risultato non ritenuto del tutto negativo: aver superato la prima fase, con candidati del Pd e di tutte le liste civiche presenti, significa aver conquistato una buona parte di consenSI.

Manlio Toti, esponente di Italia Viva sul territorio dei Castelli, come reputate, dopo le emozioni dei giorni delle votazioni, questi risultati che sono arrivati forse inaspettati?
I risultati li giudichiamo ottimi. Possiamo dire che sono inaspettati perché sono i cittadini a decidere nel momento in cui vanno alle urne. Il risultato però, è sempre figlio di un lavoro fatto nel tempo, come quello di Luca Andreassi, consigliere uscente, che si è fatto apprezzare per le sue qualità durante la prima candidatura.
Indispensabile, per il raggiungimento di questi risultati, anche il lavoro fatto nell’organizzazione di Italia Viva sul territorio, con l’impegno dei due coordinatori provinciali, Iliana Piazzoni e Luca Andreassi, insieme ai collaboratori di zona. Ci sorprende quindi in maniera piacevole l’ampiezza del risultato, il cui esito positivo non era così inatteso.

Quale può essere il filo conduttore nei programmi da attuare, che unisce i vostri rappresentanti oggi presenti su diversi comuni nel nostro territorio?
Oggi, molti nostri candidati eletti appartengono a una fascia di età molto giovane. Da loro ci aspettiamo che lavorino per uno snellimento e uno svecchiamento della pubblica amministrazione, con un occhio di riguardo all’ambiente. Di certo, le votazioni locali sono caratterizzate da una diversità nei programmi, tagliati su misura per ogni comune, legati alle esigenze singole e alle peculiarità del territorio.
La linea guida quindi si può racchiudere in un auspicato cambiamento della politica rispetto al passato, che però non significa accantonare quelli che da più primavere sono impegnati in politica. Il cambiamento deve essere l’apporto da parte dei più giovani, le loro idee fresche e le nuove prospettive, con una ventata di modernità nel rispetto di quanto è stato fatto fino ad oggi. La dinamicità e la capacità di entrare nel territorio è una qualità che ci auguriamo di trovare in ogni politico, sappiamo che i nostri giovani saranno in grado di avere questa forza.

Un punto di incontro nella politica dei comuni dei Castelli Romani dovrebbe essere il turismo, considerato che il nostro territorio potrebbe costituire una meta complementare alla capitale. Manca però la capacità di valorizzare il patrimonio culturale ed eno-gastronomico presente e già apprezzato a livello nazionale, come mai?
Condivido pienamente, I presupposti ci sarebbero. Da sempre però, i comuni dei Castelli sono caratterizzati da un forte campanilismo che addirittura, in alcuni casi, è radicato all’interno del comune stesso tra le varie frazioni. Forse è dovuto all’eccessiva suddivisione tipica della nostra zona. Questo rende ancora più complicata la possibilità di fare aggregazione per una promozione condivisa del territorio. Sono certo che saranno proprio i giovani ad abbattere questa campanilismo, forse anche per la loro facilità di circolazione nel territorio. I Castelli Romani dovrebbero essere una meta consequenziale a Roma e costituire un fronte comune, facilitato dalla creazione di un network. Ci auguriamo che si riesca a realizzare questo intento, perché attraverso il turismo si può sviluppare l’economia locale e favorire la creazione di posti di lavoro.

Diversi quindi i giovani politici che oggi hanno un’opportunità di portare quel cambiamento in cui hanno creduto gli elettori, credete che sono veramente pronti per affrontare il mondo della politica e per attuare i programmi elettorali?
Noi riteniamo di si, cosi come i cittadini che li hanno votati. Si dovranno confrontare necessariamente con questo mondo e lavorando giorno dopo giorno, si formeranno e faranno esperienza. Devono imparare e crescere ma hanno le capacità per farlo e anche l’umiltà per confrontarsi con chi è in campo da anni.

Spesso si dice che i giovani sono lontani dalla politica e che si siano disinnamorati delle istituzioni e del Paese. Oggi possiamo sperare in un ritorno di fiamma verso queste responsabilità, o dobbiamo considerare la presenza di tanti giovani nelle liste per le amministrative, come un ultimo disperato tentativo di cambiare le cose prima di lasciare l’Italia?
Questa è un’interpretazione difficile da dare. Guardando anche alle liste degli altri partiti, si nota la presenza di un’aliquota importante di giovani candidati, un po’ in tutti i comuni. Bisogna tenere presente che le votazioni amministrative sono diverse da quelle nazionali, dove la gente di fatto si è allontanata sempre di più, perché vede lontani i politici e questo tipo di politica. Quando si tratta di doversi mettere in gioco per il proprio comune la gente ha ancora voglia di farlo. Partendo da questo amore per il proprio territorio, bisognerebbe lavorare per riavvicinare i giovani alla politica nazionale, ma il lavoro è lungo. Sarebbe una fortuna per l’Italia se qualche giovane decidesse di mettersi in gioco.

Covid-19, ritiene che le linee guida fornite dal governo siano adatte a fronteggiare l’emergenza sanitaria che stiamo affrontando?
Si, ritengo assolutamente necessario l’uso della mascherina e il distanziamento sociale. Purtroppo la continua crescita del numero dei contagi ci fa comprendere quanto siamo ancora lontani dalla risoluzione definitiva del problema che ritengo ci sarà solo con la cura e il vaccino. Penso anche però, che dobbiamo fare tutti appello al nostro senso civico. In questi casi non dovrebbero essere necessarie leggi che puniscono trasgressori, perché tutti dovremmo essere consapevoli che i provvedimenti presi sono necessari per tutelare la salute pubblica. Ritengo inoltre che sia importante rafforzare la sanità territoriale e il contact tracing anche accedendo alle risorse del Mes.

Di Emanuele Sciugliuzzo

Last Updated on 30 Marzo 2021 by

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Redazione

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