Grottaferrata sceglie un piano antenne basato sull’etica

Grottaferrata sceglie un piano antenne basato sull’etica

Affidato l’incarico per la redazione del regolamento e del piano antenne alla PRAETT, un’azienda etica a garanzia della salute dei cittadini

Grottaferrata – Tra le amministrazioni che in questo periodo si stanno dotando del piano antenne, per mettersi in regola con la normativa regionale, anche Grottaferrata ha intrapreso un percorso che vuole dotare il proprio territorio delle installazioni necessarie per garantire un adeguato sviluppo tecnologico, legittimamente basato sul criterio della minimizzazione delle strutture. Un parametro quest’ultimo che prevede un numero sufficiente di installazioni a coprire le esigenze di un territorio, evitando però sovraesposizione per gli utenti. Cosi la giunta guidata dal sindaco Mirko Di Bernardo ha puntato su una scelta a tutela della salute dei cittadini, senza temere un divario digitale che certamente non ci sarà.

Il Piano Antenne è un piano urbanistico di settore estremamente importante per i Comuni per la sua intrinseca connessione con la salute pubblica e per l’attenzione che puntualmente richiama relativamente alla salvaguardia del paesaggio, dell’ambiente e del territorio urbano in generale, e ancor più nell’esigenza di una effettiva regolamentazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. L’Amministrazione in carica è particolarmente sensibile al tema e si è attivata con grande determinazione nel processo di pianificazione con l’obiettivo di rispondere alle direttive dalla norma di riferimento, alle esigenze dei gestori, alla domanda dei cittadini di una maggiore sicurezza e qualità della vita, alla volontà di garantire la tutela paesistica ed ambientale”. Così Silvia Santini, Assessore all’Urbanistica, Pianificazione e Riqualificazione Urbana, Nuovo Piano Regolatore Urbano, Piano degli Insediamenti Produttivi.

I tecnici incaricati di redigere il piano antenne hanno già incontrato gli uffici tecnici e stanno procedendo con la valutazione degli impianti esistenti e del Campo Elettromagnetico attuale al quale i cittadini sono già sottoposti.

Ad accompagnare i tecnici durante i controlli anche il Consigliere Pierfranco Trovalusci, delegato alla Previsione e Mitigazione dei Rischi Naturali, che ha assistito ad alcuni rilievi: “In qualità di consigliere comunale sono felicissimo della scelta fatta dal nostro Comune. Ho partecipato alla prima parte dei rilievi non per competenza di delega, ma più per curiosità verso questo settore che ritengo importante per lo sviluppo tecnologico di Grottaferrata, ma anche per la salute dei cittadini“.

Ma durante le misurazioni, ad aggiungersi con spirito collaborativo anche Emanuele Loret, di Italia Nostra, preoccupato per la possibile crescita del numero delle installazioni e anche per la rapidità con cui vengono approntate. “Proprio a pochi metri dalle nostre abitazioni in via Vecchia di Velletri abbiamo visto installare la sera di natale del 24 dicembre 2019 una struttura alta 31 metri divenuta operativa e sulla quale pende tuttora un ricorso al TAR”. Un rischio a cui sono esposti tutti i cittadini, per questo occorre agire in fretta.

Cerchiamo di capire meglio cosa sono i piani antenne e perché sono così importanti.

Il quadro normativo dell’esposizione dei cittadini ai Campi Elettromagnetici (CEM) prevede la possibilità, per ogni Comune, di dotarsi di un Regolamento e Piano Antenne per “assicurare” sotto il profilo urbanistico la migliore localizzazione degli impianti e “minimizzare” i rischi da esposizione (Legge 36 del 2001). La Regione Lazio, intervenendo sulla questione, ha stabilito invece che ogni amministrazione si dovrà dotare obbligatoriamente di un Regolamento e piano antenne, attraverso procedure partecipative e di consultazione (Legge regionale del Lazio n. 19, del 23 novembre 2022).

Sebbene questi strumenti normativi possano sembrare di fatto poco utili, in realtà rappresentano uno strumento efficace a tutela della salute dei cittadini. I piani, di cui dovrebbero dotarsi i comuni, sono utili soprattutto in chiave di corretta gestione del “parco antenne”: l’ente locale può esprimere legittimamente un diniego verso nuove richieste avanzate dalle aziende di telefonia, qualora queste si discostino dalla regolamentazione adottata.

È necessario però, che le amministrazioni comunali agiscano con puntualità nel negare, qualora ritenute inopportune, le nuove richieste. La norma infatti prevede che in caso di mancato diniego da parte della pubblica amministrazione, sarà valido il silenzio-assenso con una tempistica oggi ridotta da 90 a 60 giorni. Serve quindi la massima attenzione per evitare il proliferare di nuove “tower” che possano minacciare la salute pubblica. Il rischio dell’esposizione dei CEM non va sottovalutato: la nuova tecnologia, soprattutto se con una esposizione alta, può provocare seri danni alla salute dei cittadini. Ricordiamo che il pericolo dell’innalzamento dei limiti, questa estate è solo stato rinviato. Per questo occorre, da parte dei comuni, fare delle importanti valutazioni nella scelta di affidare l’incarico per la redazione di un piano antenne. Abbiamo già denunciato in altri articoli il pericolo di conflitto di interessi. Su questo, nessuna norma stabilisce con quali criteri deve essere redatto il regolamento o affidato l’incarico. Accade, quindi in alcuni casi, che aziende che in modo del tutto legittimo hanno nel loro pacchetto clienti anche i gestori di telefonia, siano le stesse incaricate a stabilire il luogo e il numero delle installazioni che un comune è chiamato a gestire nel proprio territorio. Auspichiamo quindi una norma che possa regolamentare non solo il principio di minimizzare le installazioni, ma anche il criterio della scelta delle aziende, proprio a garanzia che questo fondamentale principio venga rispettato.

di Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 19 Ottobre 2023 by Autore P

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