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Grottaferrata – Martedì 22 Aprile 2025 arriva il film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”, ispirato all’Apocalisse, descritta da Gioacchino da Fiore, grande personaggio della cultura italiana medioevale, che ha ispirato numerosi pensatori e artisti, tra i quali Michelangelo, Montaigne, Hegel, Joyce, ma, soprattutto, Dante Alighieri, che lo ha collocato nel Paradiso (Canto XII), definendolo “di spirito profetico dotato”. Non è un caso se recentemente anche Papa Francesco ha citato Gioacchino da Fiore nel suo messaggio per la Giornata mondiale del Creato, affermando che “Seppe indicare l’ideale di un nuovo spirito”.

Dopo essere uscito nei cinema italiani a dicembre 2024, suscitando interesse e curiosità, ed essere stato recentemente presentato in USA al TCL Chinese Theatre di Hollywood, il film «Il Monaco che vinse l’Apocalisse» ritorna di nuovo nelle sale italiane con proiezioni speciali sul territorio nazionale, per far vivere così un’esperienza multisensoriale unica.

A Grottaferrata farà tappa al Cinema Alfellini del Circuito Madison, martedì 22 aprile alle ore 19:30. Oltre al regista Jordan River, saranno presenti alcuni membri del cast e della troupe, tra cui anche l’autore della fotografia Gianni Mammolotti, che per questo film ha già vinto il premio come Migliore Fotografia alla XX edizione del Terni Film Festival, e il pluripremiato music composer Michele Josia, già vincitore per questa pellicola del prestigioso premio americano Global Music Awards per la Migliore Colonna sonora.

«Ringrazio la produzione, il regista Jordan River e naturalmente Davide Fontana, per aver scelto il nostro cinema per proiettare un’opera coraggiosa e unica, che porta sul grande schermo, e a beneficio del pubblico, una delle figure più grandiose della cultura medioevale italiana, che merita di essere riscoperta, studiata e approfondita – ha dichiarato il Sindaco Mirko Di Bernardo aggiungendo, che – Gioacchino da Fiore ha saputo parlare alle moltitudini in modo diretto, coinvolgente e comprensibile dei grandi interrogativi del Creato. Il cinema, attraverso l’immagine, che è altrettanto diretta e coinvolgente, può fare da ponte e rendere comprensibile a tutti la spiritualità di uno degli intellettuali più complessi della cristianità».

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