Genzano, si è conclusa la cattura del cinghiale che si era rifugiato al Parco dell’Olmata: 8 ore di lavoro per agenti e guardiaparco

Genzano, si è conclusa la cattura del cinghiale che si era rifugiato al Parco dell’Olmata: 8 ore di lavoro per agenti e guardiaparco

Genzano- Si è conclusa dopo quasi 8 ore la “caccia” al cinghiale femmina  che si era comodamente accasato in un’area verde e fresca del parco dell’Olmata stamattina alle 8 .

Animale, che già ieri sera poco prima delle 19.30 era stato visto correre all’impazzata nella zona dove c’è l’anfiteatro comunale e il parco giochi pubblico per bambini. Questa mattina erano intervenuti gli agenti della polizia locale di Genzano e i guardiaparco dei Castelli Romani, su segnalazione di una signora anziana, che se lo era trovato davanti con il suo cane maremmano, spaventandosi molto.

Il pattugliamento e la chiusura della vasta zona è durato fino alle 15.30, quando è intervenuto da Roma, un esperto veterinario, il dottor Alan Risolo, con carabina spara anestetico, che dopo aver addormentato l’animale, lo ha affidato ai guardiaparco presenti sul posto da stamattina con il naturista dell’Ente insieme ai vigili urbani.

” Ancora una volta è mancato il coordinamento e i poveri vigili urbani e i guardiaparco hanno dovuto sorvegliare la zona per circa 8 ore, con il parco dell’Olmata chiuso”.

Ha commentato Rosario Neglia (della Lega) consigliere comunale di Genzano, di opposizione, che stamattina ha seguito in parte la situazione. “Sono venuto a sapere” – dice Neglia, “che la Asl Roma 6 non aveva personale veterinario e anestetico a disposizione per intervenire sul posto, cosa già accaduta altre volte. Chiedo ufficialmente alla Regione Lazio, alla direzione generale della Asl Roma 6, a Città Metropolitana ed ai 21 Comuni del territorio, di istituire una squadra di intervento che in questi casi possa intervenire in urgenza”.

“Senza lasciare che ogni volta che un povero animale selvatico che si trova in difficoltà, rimanga incustodito e fermo, perchè non si hanno perennemente mezzi e personale per intervenire. Ed ogni decisione deve sempre essere rimandata a chi interviene sul posto, siano essi polizia locale, carabinieri, guardiaparco, forestale, polizia provinciale. In questo caso, la polizia e i guardiaparco dei Castelli Romani, che hanno poi risolto la situazione grazie all’intervento di un veterinario privato esperto, intervenuto sul posto dopo circa 8 ore dall’avvistamento sono stati veramente encomiabili, ed anche alcuni cittadini hanno dato una mano”.

“Una situazione paradossale, visto che il servizio veterinario e i guardiaparco, addirittura non hanno in dotazione strumenti e medicinali adeguati per intervenire in autonomia, come ad esempio una carabina e dell’anestetico per animali. Da alcuni miei accertamenti, risulta che solo la polizia provinciale che ha sede ad Artena e Roma è l’unico reparto ad avere in dotazione la carabina spara anestetico, che deve essere tra l’altro sempre provveduto dalla Asl veterinaria di zona”.

“E’ ora di intervenire di formare una squadra di intervento specializzato a livello locale, senza lasciare le cose al caso come avviene spesso in tutti i 21 comuni della Asl Roma 6 , ogni volta che c’è un problema simile”, conclude un amareggiato Rosario Neglia.

Le forze dell’ordine del territorio da molti anni chiedono un coordinamento territoriale agli enti preposti e alla prefettura, ma queste sono decisioni che devono essere prese dalle amministrazioni pubbliche superiori, non certo dagli agenti, dai guardiaparco o dai veterinari della zona, che intervengono sui posti e vengono coinvolti in questi fatti.

Ogni volta per interventi che si potrebbero risolvere in pochi minuti ci vogliono intere giornate di attese e di grossi sforzi di risorse umane e finanziarie, come hanno dichiarato molti cittadini presenti nella zona e che vivono in zone frequentati da cinghiali, come il lago di Nemi e altre rurali. 

Last Updated on 23 Agosto 2021 by Redazione 2

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