Dolore alla cervicale: scopri perché

Dolore alla cervicale: scopri perché
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Soffri o ti è capitato di soffrire di disturbi alla cervicale?
Chi di noi una volta nella vita non ha sofferto di dolori o rigidità alla cervicale, ormai siamo diventati esperti sull’argomento e ci sono tante teorie in merito Molte persone che incontro a volte sembrano rassegnate al fatto che questo fastidio li accompagnerà per sempre, ma una cosa è certa, se non si inverte la tendenza non solo sarà sempre con loro, ma ogni “crisi” sarà sempre più invadente e sempre più violenta.

Sono lontani i tempi di quando da giovani veniva e spariva da sola e in tempi accettabili, con il tempo qualcosa cambia e bisogna cercare di capire il perché compare questo dolore in maniera ricorrente. Tutto può iniziare da un attenta valutazione e adesso vi spiego alcuni particolari che non dovete trascurare. Quello che balza subito all’occhio è l’aspetto puramente fisico e biomeccanico. Riassumendo possiamo dire che è una irritazione di muscoli e vertebre nella parte alta della colonna vertebrale, il tratto cervicale appunto.
Questa irritazione è solitamente causata:
1 – da un eccesso di carico sulle strutture
2 – da una eccessiva debolezza delle strutture muscolo scheletriche, che vanno in “stress” anche senza grandi sovraccarichi.

Ma un’altra domanda dovrebbe essere: Perché questa struttura si è sovraccaricata e la muscolatura indebolita?

  1. fattori meccanici (incidenti, lavoro, sport, problemi posturali)
  2. fattori metabolici (alimentazione non adeguata, utilizzo di farmaci, stile di vita)
  3. fattori relativi al sistema nervoso (ansia, stress, quindi emotività)
    Tutti questi fattori, portano ad aumento della tensione muscolare, e successivamente ad un usura delle vertebre, che si manifesta con protrusioni, artrosi, discopatie.
    E’ bene ricordarlo: quello che vedi nelle lastre o nelle risonanze, oltre a non essere quasi mai particolarmente significativo, rappresenta la conseguenza di lunghi periodi di irrigidimento muscolare, non la causa.
    Dico questo perché in tutti gli studi fatti con risonanze su persone senza mal di collo si sono trovati gli stessi problemi delle persone con il mal di collo.
    Quindi, il problema fondamentale è l’eccessiva rigidità muscolare: quando perdura per troppo tempo, il muscolo sviluppa uno stato infiammatorio cronico, e lì cominciano i sintomi.
    Riassumendoli brevemente sono:
  • dolore al collo
  • rigidità nei movimenti
  • nausea
  • vertigini
  • mal di testa (cefalea muscolo tensiva o emicrania)
    A seconda di che stato di tensione raggiungono i muscoli cervicali, si possono aggiungere altri sintomi quali:
  • formicolio al volto
  • acufeni
  • fatica visiva
  • dolore irradiato all’arto superiore

  • C’è una soluzione a tutto questo? La risposta è si, però non bisogna trascurare lo stato in cui si trova questo il tratto cervicale al momento che ti presenterai dallo specialista. Inutile dire che l’intervento precoce da più risultati, anche più velocemente, rispetto ad una situazione trascinata nel tempo. Laddove non sia necessario un intervento chirurgico, la fisioterapia manuale e strumentale, l’osteopatia americana, una rieducazione Posturale globale possono essere un valido aiuto sui fattori meccanici, ma esistono sintomi causati da problematiche metaboliche, ovvero determinati da cambiamenti ormonali che avvengono quando il corpo sopporta più elementi di stress (può essere anche la sola alimentazione) di quanto non ne riesca a gestire, possono avere un effetto molto negativo sui muscoli (riduzione in quantità ed efficienza), e quelli cervicali soffrono particolarmente in questa situazione.
    Questi cambiamenti ormonali e del metabolismo in generale ovviamente non si traducono solo in sintomi scheletrici, ma si accompagnano anche a stanchezza cronica, gonfiori e disturbi digestivi, disturbi del sonno, sbalzi di umore, accumulo di grasso o perdita di muscolo ingiustificate. Si andrà a correggere anche questo aspetto, così come l’aspetto emotivo, emozionale. Alla fine dei conti, è il sistema nervoso a decidere quanto i nostri muscoli debbano rimanere contratti.
    Se viviamo in uno stato di perenne attivazione ansiosa, questi rimarranno inesorabilmente rigidi anche a riposo.
    Quello dell’ansia è un esempio calzante ma ovviamente la situazione è un po’ più complessa.
    Questi soggetti rispondono poco alle cure soltanto fisiche, hanno bisogno di lavorare su tutti gli aspetti possibili: alimentazione, attività fisica, gestione dello stile di vita… Tutto questo unito ad una serie di esercizi da fare a casa, ti aiuterà a ritrovare la serenità di non soffrire più dei tuoi dolori cervicali. Vieni a trovarmi nel mio studio per una tua prima valutazione completa e per qualsiasi informazione non esitare a chiamarmi.
    Dott. Luca Zinco

Last Updated on 26 Aprile 2021 by

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