Discarica di Roncigliano: ancora dati preoccupanti dall’Arpa: “grave inquinamento delle falde acquifere e del territorio sottostante”

Discarica di Roncigliano: ancora dati preoccupanti dall’Arpa: “grave inquinamento delle falde acquifere e del territorio sottostante”

Dopo i documenti dell’Eras, dell’Arpa di Agosto e Dicembre e di Ecoambiente ci sono novità sulla questione riguardante la discarica di Roncigliano e il suo presunto, ormai non più, inquinamento ai comuni limitrofi. Sulle recentissime analisi dell’Arpa, che riguardano il mese di Gennaio, poco meno di due mesi fa, è stato rivelato che le falde acquifere e quindi il terreno sottostante è fortemente inquinato. Questi documenti fanno da contraddittorio alle conclusioni di Ecoambiente, società che gestisce la discarica, l’unica voce fuori dal coro che negava la correlazione tra l’inquinamento territoriale di Albano e dintorni e la discarica di Roncigliano.

Iniziamo da più lontano. La Città Metropolitana di Roma Capitale, con un’ordinanza del 15 Luglio 2021, a firma dell’allora Sindaca Virginia Raggi, ordina alla società Ecoambiente di riaprire la discarica per conferire i rifiuti di Roma. Ecoambiente è di proprietà dell’avvocato Cerroni, subentrato nella gestione della discarica al posto della Società Pontina Ambiente s.r.l. Quest’ultima però è tutt’ora titolare della discarica di Roncigliano, anche se colpita da interdittiva antimafia. Cosa è successo?

grafiche febbraio

Nel 2019 e nel 2020 la Direzione regionale Rifiuti della regione Lazio ha consentito che venissero approvate le volture a favore di Colle Verde ed Ecoambiente, senza interpellare la Prefettura di Roma, in merito all’interdittiva antimafia che pende sulla società Pontina Ambiente, (nonostante ci fossero le due sentenze del Consiglio di Stato a conferma della validità del provvedimento emesso dal Prefetto).

Ora, mettendo da parte la storia e le ambiguità legali dietro la gestione e il possesso della discarica delle società sopracitate, ritorniamo alle analisi di Gennaio 2022 dell’Arpa in contradditorio ai risultati dei sopralluoghi fatti dalla società Ecoambiente.

L’Arpa, che stavolta ha analizzato ben 11 pozzi (invece dei soliti 4), cioè tutti quelli sondabili, ha evidenziato la disastrosa situazione in cui vertono le acque di falda e di conseguenza il terreno della discarica: sono stati registrati 17 sforamenti dei valori limite delle sostanze dannose.

L’inquinamento non si discute ma Ecoambiente e Arpa non sembrano essere d’accordo sulla causa. Ecoambiente sostiene che il territorio era già inquinato e non a causa della discarica. Arpa invece, si vuole “rimettere alle valutazioni dell’autorità competente in materia di inquinamento diffuso”.

Per ultimo l’Agenzia ribadisce “la necessità di una prosecuzione dell’iter di bonifica […] che ad oggi risulta fermo alla sua fase preliminare” e cioè la messa in sicurezza è stata temporanea: un sistema di emergenza in grado di impedire la diffusione della contaminazione esclusivamente per un periodo limitato. Infatti, il sito non è stato mai bonificato in modo definitivo, né risulta presentato o discusso un piano in questo senso, per la tutela della salute e dell’ambiente.

La situazione, anche se sembra complessa, sta piano piano volgendo alla conclusione definitiva e attesa dai cittadini: la chiusura, una volta per tutte, della discarica di Roncigliano, il più grande problema dei comuni limitrofi del Castelli Romani.

Last Updated on 22 Marzo 2022 by AutoreL

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