Che il lavoro sia di tutti

Che il lavoro sia di tutti

Focus su disabilità e occupazione. La parola a Fabiana De Sario, Cooperativa sociale Raggio di Luce

Chicago, 1886: per la prima volta la classe operaia organizza uno sciopero contro giornate lavorative di 16 ore, soprusi e stipendi da fame. Una data, quella del 1° maggio, che contò le sue vittime e raggiunse i suoi traguardi, destinata a diventare il simbolo dei diritti dei lavoratori di tutte le epoche. Ma che non ha spazzato via disuguaglianze e gap di ogni tipo: se l’eterno divario fra uomini e donne è quantificato dall’Istat con un 88% di nuove assunzioni tutto “al maschile”, la media delle persone attive con disabilità che lavorano nel nostro Paese si attesta al 51,6%, contro il 64,9% di Estonia, il 60,8% della Lettonia e il 60,1% della Danimarca.

Cifre, le nostre, che prescindono da preparazione e competenze, scaturite più da pregiudizi che da impedimenti effettivi. Ma qualcosa si muove, a cominciare dal nostro territorio: ce lo racconta Fabiana De Sario, consigliera del CdA responsabile di progettazione e gare d’appalto in una Cooperativa sociale di tipo B, “Raggio di Luce”, attiva in tutta Italia con progetti mirati anche nei Castelli romani.

Chi è Raggio di Luce e di cosa si occupa?

E’ un’impresa sociale con una mission ben definita: ci occupiamo dell’inserimento professionale di persone svantaggiate, con disabilità fisiche, psichiatriche e cognitive.  La novità è che lo facciamo basandoci sulle capacità dei singoli, preparati in modo tale da offrire alle nostre aziende clienti servizi competitivi ed efficienti. Che si tratti di confezionamento alimentare, raccolta differenziata, segreteria o reception, le imprese che si rivolgono a noi possono contare su un personale formato ad hoc, costantemente seguito da tutor e supportato da assistenza psicologica. Siamo una grande famiglia che riesce ad affermarsi anche in contesti “profit”, con la priorità dell’attenzione all’individuo: se il benessere dei dipendenti è al primo posto, tutti riescono a dare il meglio di sé, e i risultati si vedono. Una regola che andrebbe generalizzata.

Come si fa ad aiutare un datore di lavoro a vedere “oltre” la disabilità?

Sicuramente con un’attenta sensibilizzazione del mercato professionale: chi fa un colloquio ad una persona fragile deve sforzarsi di capire in che modo valorizzarla. Disabilità non è sinonimo di improduttività, anzi: i nostri lavoratori sono formati rispetto alle mansioni assegnate, vi si dedicano con passione, tanto che alcune imprese ci hanno chiesto di internalizzarli. A fare la differenza è la qualità del lavoro, non chi lo svolge: su Frascati, ad esempio, abbiamo una commessa di pulizie negli uffici che non è diretta a persone con disabilità, è esterna alle convenzioni-quadro di settore. E’ una vittoria: essere scelti come plusvalore, non come soluzione agli obblighi di legge che impongono l’assunzione delle cosiddette quote di riserva. Ad oggi, il 60% del nostro team si compone di soci e lavoratori con disabilità, con contratti a tempo indeterminato: è la nostra “marcia in più”, la prova che tutti noi siamo in grado di contribuire al progresso della società. E che la società ha il dovere di rendere possibili autonomia ed emancipazione.

Ci sono segnali di cambiamento nel Lazio?

Da qualche tempo a questa parte il panorama occupazionale nel territorio riserva maggiori attenzioni ai lavoratori con disabilità. Stanno tornando le gare pubbliche pensate per le cooperative sociali, un attestato di consapevolezza raggiunta, maturità collettiva: essere “sociali” non esclude l’essere “competitivi”. La Costituzione impone il dovere di riconoscere a tutti il diritto al lavoro, e di promuovere le condizioni che lo rendano effettivo, per permettere ai cittadini di concorrere al progresso secondo le proprie possibilità e inclinazioni.

Qual è il passo in più da compiere?

Renderci conto che rinunciare al contributo di qualcuno per ignoranza, o pregiudizio, non significa solo condannarlo all’emarginazione. Significa privarci dell’apporto che quella persona, nella sua unicità e con le sue modalità, è in grado di darci. A volte meglio e più degli altri.

Last Updated on 12 Maggio 2023 by AutoreL

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