Castel Gandolfo e Albano Laziale, unite per ricordare il tragico bombardamento del Collegio di Propaganda Fide e su Villa Barberini

Castel Gandolfo e Albano Laziale, unite per ricordare il tragico bombardamento del Collegio di Propaganda Fide e su Villa Barberini

A Palazzo Pontificio ha aperto oggi “Castel Gandolfo 1944“, una mostra per il territorio e per la memoria. Le Città di Castel Gandolfo e Albano Laziale unite nella Marcia della Pace 2024 – 80 anni da quella fredda e grigia mattina di febbraio

Castel Gandolfo e Albano Laziale – Due Città unite nel dolore e nella memoria di quel tragico giorno del 10 febbraio 1944.

Dolore, distruzione, lutti, che trovarono eco nel cuore del Papa. Infatti, si deve proprio a Papa Pacelli se in quel “lungo invernodel 1944, le Ville Pontificie (il Palazzo Apostolico, la Villa Barberini e i suoi giardini) e la Villa estiva di Propaganda Fide arrivarono ad ospitare oltre 12.000 persone in fuga dalla guerra e dai bombardamenti che stavano colpendo pesantemente i Castelli Romani.

Nei Palazzi e nelle Ville ogni luogo abitabile si riempì: stanze, saloni e scalinate; tende, baracche e capanne sorsero nei giardini tra le fontane e i roseti; nasceva e viveva un’improvvisata “città dei profughi” sulla quale vigilava il direttore delle Ville, insieme ai Superiori di Propaganda Fide, creando i primi essenziali servizi di assistenza.

Era il 10 febbraio 1944, quando verso le 9.15, dei bombardieri americani sganciarono i loro ordigni sul Collegio di Propaganda Fide e su Villa Barberini. Il numero delle vittime non venne mai calcolato esattamente, ma si stima morirono più di 500 civili. Questo drammatico avvenimento ha segnato indelebilmente la città di Castel Gandolfo e la vita di tante famiglie che, grazie alla carità del Venerabile Pio XII, avevano trovato accoglienza. A seguito del bombardamento, la Villa si trasformò in ospedale improvvisato per curare i feriti”.

Con questo racconto di S.E.R. Cardinale Farnando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato Città del Vaticano, si è aperta oggi la mostra permanente al Palazzo Pontificio “Castel Gandolfo 1944″.

Una mostra per il territorio e per la memoria che racconta una storia di accoglienza e di ristoro, nata dalla volontà del Direttore della Ville Pontificie Andrea Tamburelli e da un lungo lavoro di archivio interno al Vaticano e insieme alla collaborazione con l’Associazione Storia e Memoria Castelli Romani, presieduta da Ada Scalchi sorella di una delle vittime del bormbardamento.

All’inaugurazione erano presenti la Città di Castel Gandolfo rappresentata dal Vicesindaco Cristiano Bavaro, su delega del Sindaco Alberto De Angelis, il Presidente del Consiglio Paolo Gasperini, l’Assessore alla Cultura Francesca Barbacci Ambrogi e i Consiglieri Silvia Ruggeri e Maurizio Colacchi.

Tra le istruzioni presenti vi era la Città di Albano Laziale con il Sindaco Massimiliano Borelli e la Città Metropolitana di Roma Capitale con il consigliere Nicola Marini.

Molte le autorità religiose, tra cui la Reverenda Suor Raffaella Petrini, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e il Parroco Don Tadeusz Rozmuz. Presenti anche il Capitano dei Carabinieri Davide Acquaviva e il Luogotenente Nicotra, comandante della Stazione delle Ville Pontificie, e il Luogotenente D’Alesio.

La mostra, curata da Luca Carboni, Segretario Generale dell’Archivio Apostolico Vaticano e curatore della Mostra e dalla Dott.ssa Barbara Jatta, Direttore della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, assieme ai due Vicedirettori ed ai membri dell’Ufficio Mostre, con i Dicasteri e gli Uffici della Santa Sede, è visitabile da oggi all’interno del circuito museale del Palazzo Pontificio e dei giardini di Castel Gandolfo.

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Last Updated on 10 Febbraio 2024 by Autore P

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