Carcere di Velletri, detenuto italiano tenta il suicidio

Carcere di Velletri, detenuto italiano tenta il suicidio

Velletri – Nel tardo pomeriggio di ieri un detenuto Italiano di circa 58 anni – per cause ancora da accertare – è caduto dal secondo piano delle scale detenuti fino ad arrivare a sbattere con la testa al pianerottolo sottostante.

Il detenuto in questione, sembrerebbe essere stato chiamato presso l’ufficio matricola per comunicazioni giudiziarie, al suo rientro in sezione, giunto all’ altezza del pianerottolo delle scale del secondo piano è precipitato dal secondo piano delle scale detenuti fino ad arrivare a sbattere con la testa al pianerottolo sottostante.

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Le ipotesi che hanno provocato la caduta del detenuto sono due; forse è stato un malore improvviso, oppure un gesto estremo messo in atto volontariamente. Dalla prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe essere stato un gesto estremo.

Immediati i soccorsi, giunti sul posto tutta l’equipe Sanitaria del penitenziario che ha immediatamente stabilizzato il detenuto in gravissime condizioni di salute.

I Sanitari del penitenziario hanno allertato l’ambulanza dell’118 che è giunta sul posto in tempi rapidissimi insieme all’auto medica. I medici del 118 vista la gravità del caso hanno allertato l’eliambulanza che è arrivata sul posto in pochissimo tempo e trasportato il detenuto con estrema urgenza presso una struttura sanitaria della capitale. Il detenuto attualmente si trova in gravissime condizioni di salute.

A darne notizia sono i sindacalisti Carmine Olanda e Ciro Borrelli del SI.P.PE. (Sindacato Polizia Penitenziaria) che da sempre denunciano le gravose condizioni in cui si trovano a lavorare tutti gli operatori penitenziari.

Non è la prima volta che i detenuti mettono in atto gesti estremi. Pochi giorni fa un altro detenuto Italiano si è procurato dei tagli sulle braccia e alla gola mentre ancora un altro detenuto ha incendiato la propria cella. Purtroppo, gli eventi critici – commenta Ciro Borrelli – a livello Nazionale sono in continua crescita e le Istituzioni sembrerebbero sottovalutare questa problematica.”

La Polizia Penitenziaria non può più continuare a lavorare sotto organico e con i detenuti che manifestano avere problemi di natura psichiatrica.

Nonostante le numerose denunce che abbiamo fatto come Sindacato Si.P.Pe. – continua Borrelli – sulla forte carenza di personale di Polizia Penitenziaria, ancora una volta gli operatori sono costretti a svolgere il lavoro su più posti di servizio mettendo a serio rischio la sicurezza dell’Istituto.”

La Polizia Penitenziaria, in questo periodo, è sofferente a causa dei notevoli carichi di lavoro e della mancata fruizione del riposo dopo il servizio notturno. Come Sindacato, – conclude il dirigente sindacale del Si.P.Pe. Carmine Olanda – comprendiamo la grave carenza di personale, ma non possiamo accettare in nessun modo e maniera che l’esigenza di servizio ricada sempre sulla salute dei lavoratori.”

Riteniamo che l’unica salvezza per il Corpo di Polizia Penitenziaria sia quella che transitasse nella Polizia di Stato alle dipendenze del Ministro degli Interni. Per il Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) il sistema Penitenziario si è rilevato un fallimento, occorrono immediate e concrete nuove riforme, prima che la situazione possa degenerare all’ improvviso“.

Last Updated on 11 Luglio 2021 by

Redazione

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