BYD: il governo di Pechino investe oltre 3 miliardi di euro

BYD: il governo di Pechino investe oltre 3 miliardi di euro

(Adnkronos) – Le auto elettriche sono le protagoniste della rivoluzione energetica che sta attraversando il mondo dell’automotive. Un boccone duro da digerire per l’Europa, così se Luca De Meo afferma che le auto elettriche cinesi sono una generazione avanti rispetto a quelle prodotte nel Vecchio Continente, c’è chi analizza anche altri aspetti, per certi versi sospetti e poco concorrenziali.  Secondo un recente studio del Kiel Institute, la BYD, azienda cinese specializzata nella produzione di EV, realtà che nel corso dello scorso anno ha superato persino Tesla in quanto a unità vendute in tutto il mondo, avrebbe ricevuto ingenti sussidi dal Governo di Pechino.  Si tratta di “aiuti” consistenti e che in realtà, potrebbero spiegare come il salto generazionale degli ultimi modelli della BYD, sia stato incredibile.  Nel corso degli ultimi anni, i sussidi da parte del Governo cinese alla BYD sarebbero passati da 220 milioni di euro a oltre 2 miliardi di euro nel 2022.  Una spinta che avrebbe consentito al Marchio automobilistico di espandersi non solo sul mercato interno, ma anche di affacciarsi su nuove regioni, forte di una gamma sempre più concorrenziale, non soltanto dal punto di vista tecnologico.  Non soltanto “aiuti” economici ma anche un accesso facilitato al reperimento di tutte quelle materie prime che sono necessarie alla produzione di un’auto elettrica.  Le moderne EV sono frutto di un cocktail alquanto complesso, la possibilità di acquistare batterie a un prezzo più basso rispetto alla concorrenza o di avere a disposizione canali preferenziali nel reclutamento di quelle risorse che in Europa scarseggiano, vuol dire produrre, non solo auto elettriche a un costo notevolmente più basso, ma anche offrire una gamma a prezzi ben al di sotto di quanto offerto dall’Europa.  L’Unione Europea spinge i Paesi aderenti a investire nell’elettrico, occorre però non chiudere le barriere alle nuove realtà cinesi emergenti, ma negoziare e trovare un comune denominatore in grado di democratizzare le auto a zero emissioni, a tutto beneficio del pianeta e delle generazioni che verranno. —[email protected] (Web Info)

Last Updated on 15 Aprile 2024 by Redazione

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