Antenne 5G ed elettrosmog, Lanuvio non ci sta

Antenne 5G ed elettrosmog, Lanuvio non ci sta

A Lanuvio nasce un comitato spontaneo con l’obiettivo di avere chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione comunale in merito alle concessioni per l’installazione di torri per la trasmissione del segnale telefonico. Non una presa di posizione, ma la richiesta di un confronto per la tutela della salute pubblica.

Di Emanuele Scigliuzzo

I cittadini di Lanuvio si sono riuniti in un Comitato Spontaneo per dire NO all’Elettrosmog e al posizionamento di un’antenna su Villa Sforza Cesarini, storica residenza liberty, edificata nei primi del ‘900 per volontà del principe Sforza ed oggi adibita a sede museale e Biblioteca comunale. Un nutrito gruppo di persone, che non rinnegano l’utilità della nuova tecnologia, si è unito nella convinzione che lo sviluppo dovrà essere garantito, ma non a discapito della salute, stante i rischi per l’esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche, prodotti dal posizionamento di impianti di telefonia mobile, consapevoli che si possano trovare soluzioni meno invasive e comunque valide per la copertura del segnale del territorio.

I cittadini del Comitato sono solo preoccupati per le conseguenze che le nuove tecnologie di comunicazione mobile possono provocare, ad oggi incalcolabili e per le quali non vi sono evidenze scientifiche. È noto, infatti, che l’ultimo ritrovato per la trasmissione del segnale telefonico, si basi su un nuovo tipo di onde che richiedono una maggiore frequenza di emissione rispetto al 4G, che funzionano su una banda diversa, che necessitano di un numero maggiore di punti di emissione per la loro struttura diversa, detta appunto “millimetrica”. Ed è proprio questo cambiamento che preoccupa visto che, fra l’altro, alcuni studi indipendenti non lasciano serenità. In particolare, si fa riferimento a quelli condotti dal National Toxicology Program degli Stati Uniti (NTP) e dall’Istituto Ramazzini, che hanno evidenziato l’insorgere delle stesse patologie tumorali, pur essendo stati fatti in modo autonomo l’uno dall’altro.

Collocare antenne sul tetto di villa Sforza, nei pressi quindi di abitazioni, ma anche di istituti scolastici, di un centro diurno per disabili, la biblioteca ospitata nella struttura stessa, che insiste nel cuore del centro storico del paese, vicino ad abitazioni e punti di aggregazione, è una preoccupazione che serpeggia tra la cittadinanza. I membri del Comitato, infatti, vorrebbero che fosse individuata una nuova collocazione, ispirata al principio di precauzione, una misura possibile per evitare conseguenze che si potrebbero scoprire solo un domani, quando sarà tardi.

L’amministrazione comunale ha provveduto a tranquillizzare tutti in un consiglio comunale straordinario, svolto via streaming, nel quale il sindaco Andrea Volpi e l’assessore all’ambiente Veronica Proscio, hanno affermato che non ci sono pericoli per la salute pubblica e che le emissioni saranno nella norma.
Ma è proprio quel “nella norma” che non lascia ben sperare. In Italia difatti, oltre all’anomalia del calcolo basato su un range nelle 24 ore e non dei 6 minuti consigliati, recentemente, con il DDL concorrenza, è stato approvato anche l’innalzamento dei limiti fino a 15 V/m. Un’esposizione continua e massiva quindi, per quanto “a norma di legge”, che tra l’altro, non tiene conto di quanti oggi sono già riconosciuti affetti da elettrosensiblità.

Il Comitato spontaneo di Lanuvio, quindi, chiede al comune prima di tutto chiarezze e risposte su cosa aspettarsi dal futuro: anzitutto, l’applicazione del piano antenne in vigore, che risale al 2007 e che inserisce Villa Sforza tra i siti sensibili per posizione e caratura storica della struttura stessa; inoltre, lo spostamento della nuova antenna in una zona meno invasiva; ma, soprattutto, il comitato chiede un aggiornamento del regolamento e del piano antenne comunali, e che gli stessi vengano adottati secondo un principio etico, al fine di evitare contaminazioni con chi, per professione, realizza gli impianti di telefonia mobile, e, infine, concorrere all’obiettivo di minimizzare l’esposizione dei cittadini, attraverso la puntuale applicazione del principio di precauzione.

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Last Updated on 26 Febbraio 2024 by Autore P

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