Antenna Telecom Ciampino, Comitato “No Antenna” e Lega Ambiente vogliono incontrare il Sindaco

Antenna Telecom Ciampino, Comitato “No Antenna” e Lega Ambiente vogliono incontrare il Sindaco

Sul territorio comunale di Ciampino, esattamente in Via Venezia, è stata recentemente installata un’antenna Telecom LTE/4G messa in funzione lo scorso 22 dicembre.

L’installazione è frutto di una sentenza del TAR datata marzo 2018, ha fatto sapere il sindaco Ballico attraverso una nota, alla quale la precedente Amministrazione non ha fatto, nei 60 giorni previsti dalla legge, ricorso presso il Consiglio di Stato.

I cittadini, preoccupati da questa novità che va a integrare la già preoccupante situazione ambientale di un comune messo a dura prova dalla presenza dell’aeroporto, si sono organizzati in un Comitato “No Antenna”.

Non sono bastate infatti le rassicurazioni proprio del Sindaco, che si è dichiarata pronta a “fare tutto il necessario per garantire il diritto alla salute dei cittadini, né il parere favorevole dell’ARPA Lazio, che di fatto ha dato il via libera ai lavori.

In una lettera congiunta firmata dal presidente del Comitato Cittadini Ciampino “No Antenna”, Simona La Tona, e dal Presidente del Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio, Nicola Passaretti, è stato chiesto un incontro con il primo cittadino, anche sulla crescente preoccupazione dovuta alle interferenze riscontrate nella visione di alcuni canali in HD, iniziate proprio dall’attivazione dell’antenna.

Oggetto del confronto proprio gli interventi che l’Amministrazione comunale vorrà prendere per la tutela della salute dei cittadini.

Nella lettera congiunta si fa riferimento anche a uno studio condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna intitolato “Resoconto dei risultati finali riguardanti i tumori del cervello e del cuore in ratti Sprague-Dawley esposti dalla vita prenatale alla morte spontanea a campi elettromagnetici a radiofrequenza, equivalenti alle emissioni ambientali di un ripetitore da 1.8 GHz”.

I risultati evidenziano dati preoccupanti, ancor più se confrontati con quelli di uno studio americano del National Toxicologic Program. Secondo la Dott.ssa Fiorella Belpoggi, Direttrice dell’Area Ricerca dell’Istituto Ramazzini e leader dello studio, “Il nostro studio conferma e rafforza i risultati del National Toxicologic Program americano: non può infatti essere dovuta al caso l’osservazione di un aumento dello stesso tipo di tumori, peraltro rari, a migliaia di chilometri di distanza, in ratti dello stesso ceppo trattati con le stesse radiofrequenze. Sulla base dei risultati comuni, riteniamo che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) debba rivedere la classificazione delle radiofrequenze, finora ritenute possibili cancerogeni, per definirle probabili cancerogeni“.

Tutto questo ovviamente, non fa altro che allarmare ulteriormente i cittadini esposti all’azione di questa antenna.

Abbiamo chiesto un parere al presidente del Circolo Legambiente Appia Sud Il Riccio che ha dichiarato “auspichiamo che l’Amministrazione comunale possa rifare un piano di ricollocazione delle antenne e monitorare tramite gli enti certificati, che le emissioni radianti non superino i 6 volt/metro. Stiamo lavorando insieme al neo costituito Comitato No Antenna, affinché venga tutelata la salute pubblica“.

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 13 Aprile 2021 by

Redazione

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