Albano, 50 studenti e studentesse (residenti tra Pavona, Cancelliera, Frattocchie e Pavona Laghetto) restano senza mezzi pubblici per andare ai licei dei Castelli

Albano Laziale, CASTELLI ROMANI, ULTIME NOTIZIE

Albano – Riceviamo a pubblichiamo la nota di 50 mamme di studenti e studentesse rimasti senza mezzi pubblici per andare ai licei dei Castelli.

“Sono rimasti a piedi, costretti ad elemosinare un autostop direttamente in strada o un passaggio da parenti e amici, circa 50 studenti e studentesse che studiano in varie scuole superiori dei Castelli Romani (soprattutto al liceo Foscolo di Albano, al Joice sede Vallericcia, al Vailati e Pertini di Genzano, tutti residenti tra Pavona (la frazione di Albano) e Cancelliera (il quartierone albanense situato a ridosso di Ardea), Frattocchie (frazione di Marino)visto che non vi sono linee dedicate del trasporto pubblico (quindi Cotral o Onorati).

La notizia è rimbalzata sui social, ma anche e soprattutto attraverso il passaparola già dalle giornate di lunedì 11 e martedì 12 settembre, ma è esplosa in una vera e propria protesta solo mercoledì 14 settembre. “50 famiglie – 50 mamme circa- sono state abbandonate dall’Amministrazione comunale di Albano, forse perché i luoghi in cui viviamo sono scomparsi dalla cartina geografica dell’Amministrazione comunale. E pensare – aggiungono nella stessa nota – che nei vari open day delle scuole sopraccitate i presidi assicuravano il collegamento con tutti i paesi del circondario e relative frazioni. Abbiamo cercato di chiedere aiuto dal sindaco, Massimiliano Borelli, il quale ci ha risposto che la responsabilità è regionale. Il solito scaricabarile poco degno di una Amministrazione vicina ai cittadini ed alle cittadine. L’assessora ai Trasporti, Enrica Cammarano, dopo aver sentito alcune mamme ha detto che avrebbe fatto qualcosa per aiutare i genitori.

Dopo 10 giorni ci sono ancora tanti Bla bla e pochi fatti. Il sindaco di Marino e di Ariccia sembrano disposti a trovare una soluzione con il Cotral e Albano??
Ci domandiamo come sia possibile che una Amministrazione che si dichiara a favore dell’inclusione lascia esclusi 50 tra studenti e studentesse senza preoccuparsene, prestando invece molta attenzione ad istituire e finanziare navette gratuite a spese dell’erario pubblico per feste di ogni genere. Siamo deluse e amareggiatedi subire questo disagio e questa discriminazione”.