Aeroporto Ciampino, attesa sentenza del TAR

Aeroporto Ciampino, attesa sentenza del TAR

Il Tribunale Amministrativo Regionale dovrà esprimersi sull’attuazione del decreto ministeriale n. 345 del 18/12/2018, anche per l’Aeroporto Internazionale G. B. Pastine. I cittadini attendono una sentenza sulla propria salute.

Il prossimo 8 aprile sarà un giorno importante per i cittadini dei comuni che sorgono nella zona dell’aeroporto di Ciampino: il TAR dovrà esprimersi sul ricorso presentato da Ryanair e Wizz Air contro la mitigazione acustica prevista dal decreto del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, n. 345 del 18 dicembre 2018, riguardante l’inquinamento causato dall’Aeroporto Internazionale G.B. Pastine. Considerata l’attuale situazione di lockdown in cui il Paese versa però, è facile aspettarsi un rinvio.

Dal 2005 il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC), si batte contro il rumore e l’inquinamento causati dall’Aeroporto. Una voce che lancia un grido di allarme verso quel numero elevato di voli quotidiani che, ancora oggi, rappresentano una minaccia per la salute dei cittadini di Ciampino e di tutti i comuni della zona.

Il Decreto del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha l’intento di riportare l’attività aeroportuale nei limiti di legge stabiliti dal DM 29 novembre 2000 e prevede: la riduzione dei voli da 148 a 126, se consideriamo, oltre a quelli low cost, anche l’aviazione generale; il blocco dei voli notturni nella fascia oraria dalle 23 alle 6; l’introduzione da parte delle compagnie specializzate in volo low cost, di un’aliquota del 50% di aerei più silenziosi che transitano dall’aeroporto Pastine; nuove rotte di decollo, che possano ridurre al minimo l’impatto sui cittadini e sulle aree protette.

Attualmente, infatti, tutte queste richieste sono completamente disattese. La riduzione dei voli non è ancora iniziata.

Lo stop dei voli notturni, bloccato dal TAR con la sentenza d’urgenza del 6 marzo 2019, che concedeva alle compagnie aeree la possibilità di sforare per aerei “in ritardo per cause eccezionali e di forza maggiore”, sembra essere poco rispettato. In una nota pubblicata sul sito del CRIAAC infatti, si legge che nel 72% delle notti comprese tra il 4 aprile e il 31 dicembre del 2019, a Ciampino sono stati autorizzati atterraggi dopo le 23.00. Per rendere ancor più chiara la questione, si legge ancora nella nota, sono atterrati a Ciampino almeno 460 voli oltre l’inizio della fascia notturna, per un totale di 196 giorni su 271.

Anche la sostituzione degli aerei con velivoli meno rumorosi non sembra essere stata rispettata, grazie ai ricorsi avanzati da Ryanair e a causa dell’indisponibilità dei nuovi modelli “737”, la cui produzione è stata interrotta a seguito dei tragici incidenti che si sono verificati.

Infine, il Comitato schierato a difesa dei cittadini di Ciampino e Marino, riguardo la nuova rotta adottata da gennaio 2019 che prevede una virata stretta dopo il decollo con passaggio sul territorio di Marino, denuncia che secondo i dati pubblicati dall’ARPA avrebbe addirittura raddoppiato l’inquinamento acustico.

I rischi per la salute, a cui i cittadini sono sottoposti, vengono valutati in due studi condotti dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale Regione Lazio: Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale – S.E.R.A; Studio sugli effetti dell’ambiente sulla salute dei bambini residenti a Ciampino e Marino (S.Am.Ba).

Intanto, denuncia il Comitato sul proprio sito, secondo i dati pubblicati da “Arpa Lazio (Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio), apprendiamo che a dicembre 2019 la centralina – Arpa Ciampino1 –  posta in linea d’aria lateralmente alla pista ma nel centro cittadino, nei pressi del parco Aldo Moro, luogo di ritrovo di anziani, bambini e sportivi, ha superato sempre il limite di legge di 65 decibel, addirittura il 21 e 22 dicembre è arrivata oltre i 71 decibel”.

In una intervista condotta telefonicamente con il portavoce del CRIAAC, Roberto Barcaroli, chiediamo perché le denunce sono concentrate solo sulla questione inquinamento acustico, la risposta ci lascia perplessi e sorpresi: “Abbiamo dovuto rinunciare a denunciare l’inquinamento atmosferico perché non è previsto un limite cosi come invece lo è per il traffico automobilistico. Secondo le Norme esistenti, dopo 35 giorni di superamento dei valori limite delle PM 10 si deve intervenire sul traffico e sul riscaldamento degli edifici ma non sugli aeroporti. Eppure questo limite è stato superato a Ciampino per ben 6 anni dal 2007 a oggi.
Le cause di questo superamento dei livelli previsti oggi per l’inquinamento atmosferico, si potrebbero definire analizzando le particelle di polvere sottili rilevate: quelle emesse dal traffico automobilistico sono differenti da quello aereo. L’attuale buco normativo renderebbe vano questo sforzo”.

Anche la riposta alla domanda se è mai stato condotto uno studio su particolari incidenze di tumori per i cittadini dei comuni limitrofi all’aeroporto ci lascia poco sereni: “Non ci sono studi ufficiali, ma secondo i dati che si possono consultare pubblicamente, emerge un numero elevato di tumori alla trachea, ai bronchi e ai polmoni. Anche i tumori alla prostata sono rilevanti, ma sarebbe più difficili ricondurli all’inquinamento atmosferico. Numerosi anche i casi di bambini che hanno l’asma.
La raccolta di questi dati, però, non individua le responsabilità del traffico aereo perché come detto, purtroppo non è previsto un quadro normativo e tecnico che definisce il livello di inquinamento massimo”.

Nella lunga e interessante chiacchierata viene fuori un altro dato: gli pneumatici degli aerei, a ogni atterraggio, rilasciano nell’aria sostanze pericolose.
“Avete presente la fumata prodotta dalle gomme al momento dell’impatto con la pista? Sono cariche di sostanze dannose per l’organismo” afferma Roberto Barcaroli, che prosegue,“non abbiamo mai chiesto la chiusura totale dell’aeroporto, vorremmo solo che rispetti le regole imposte dalle norme in vigore, a tutela dei cittadini”.

Attesa quindi per l’8 aprile, sempre che non subisca un nuovo rinvio, una sentenza che potrebbe decidere sulla salute di molte persone. Bisogna tenere conto che alcune abitazioni sorgono a poche centinaia di metri dalla pista dell’aeroporto.

Noi, come il CRAAC, ci auguriamo che vinca il buon senso, perché un equilibrio tra interessi economici e salute pubblica, è possibile.

Studio S.E.R.A – Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale.

Lo studio SERA, condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale Regione Lazio, è stato effettuato su 597 persone, di età compresa tra 45 e 70 anni.

Gli obiettivi sono: studiare l’associazione tra l’esposizione residenziale al rumore da traffico aeroportuale e il consumo di farmaci come tracciante di patologie quali l’ipertensione, le malattie dell’apparato respiratorio, i disturbi psichici, e le malattie gastriche nella popolazione residente; studiare l’associazione tra l’esposizione residenziale al rumore da traffico aeroportuale e la frequenza di ipertensione e fastidio da rumore (annoyance) in un campione di popolazione residente nei comuni di Ciampino e Marino.

I risultati dello studio evidenziano la presenza di una associazione tra esposizione al rumore di origine aeroportuale e livelli di pressione arteriosa. Gli effetti sono presenti nella fascia di popolazione più esposta. L’aumento nella pressione sistolica tende ad essere maggiore nelle rilevazioni serali.

È stata riscontrata, inoltre, una associazione forte e coerente tra il rumore generato dal traffico aereo e il fastidio della popolazione. Anche in questo studio le persone più esposte riportano una maggiore frequenza di disturbi respiratori. In conclusione, i risultati dello studio depongono per una associazione tra rumore aeroportuale e danni alla salute nei soggetti maggiormente esposti (classe >65 e <=75 dBA), in particolar modo l’aumento della pressione arteriosa e il fastidio da rumore.

I risultati relativi all’aumento della frequenza di disturbi respiratori nel gruppo dei maggiormente esposti potrebbero essere messi in relazione con l’inquinamento atmosferico derivante dalle attività aeroportuali, ma si rendono necessari ulteriori approfondimenti su questo aspetto. I risultati dell‘indagine sono invece in accordo con quanto riportato nella letteratura internazionale che ha recentemente dimostrato come il rumore di origine aeroportuale sia associato all’ipertensione e ad un aumento dell’annoyance.

Studio sugli effetti dell’ambiente sulla salute dei bambini residenti a Ciampino e Marino (S.Am.Ba)

L’obiettivo generale dello studio S.Am.Ba. (Salute e Ambiente nei Bambini) è quello di studiare gli effetti dell’esposizione a rumore sulla salute dei bambini che frequentano le classi IV e V elementare dei comuni di Ciampino e Marino. In particolare, è stata valutata l’ipotesi di associazione tra esposizione a rumore ambientale (misurato all’esterno della scuola e stimato all’indirizzo della abitazione) e performance cognitive dei bambini, fastidio percepito (annoyance) e livello della pressione del sangue.

Lo studio è stato condotto su 700 bambini (età 9-11 anni) che frequentavano nel 2009 le classi IV e V di 14 scuole elementari situate nei comprensori di Ciampino e Marino.

In conclusione, lo studio SAMBA evidenzia una associazione tra rumore ambientale misurato all’esterno delle scuole e difetti nella discriminazione uditiva dei bambini. Questo deficit si conferma e si rafforzato quando si studia l’esposizione a rumore aeroportuale stimato a livello dell’abitazione del bambino.

I bambini che vivono in abitazioni dove si stima un più elevato livello di rumore aeroportuale mostrano anche difetti delle capacità di apprendimento. In linea con la letteratura internazionale non si osservano effetti sui livelli di pressione arteriosa mentre si conferma un forte effetto del rumore, sia a scuola ma soprattutto a casa, sul fastidio percepito (annoyance) dai bambini.

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 27 Marzo 2021 by

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