ESCLUSIVA INFO – La crisi della ristorazione: il parere di Gianfranco Vissani

ESCLUSIVA INFO – La crisi della ristorazione: il parere di Gianfranco Vissani
Casa del Tempo, Servizi per la terza età

La ristorazione italiana è in crisi. La chiusura totale del paese ha messo in ginocchio anche questo settore dell’economia e non è semplice, in molti casi, intravedere vie di uscita. I ristoratori e i bar si sono organizzati in questo periodo per cavalcare l’onda del delivery e dell’asporto anche in questa seconda fase. Di certo, le prospettive che si intravedono, non sono rosee.

“Abbiamo dato voce alla rabbia e alla delusione verso i provvedimenti sin qui adottati che si sono rivelati del tutto inefficaci chiedendo aiuti concreti, a fondo perduto – scrive in una lettera agli esercenti Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), che prosegue – invocando certezze per un percorso di riapertura in sicurezza che non può essere rimandato ulteriormente. Secondo un sondaggio condotto dalla stessa Federazione – denuncia il Direttore generale di Fipe, Roberto Calugi, in audizione davanti alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera dei deputati – solo l’1,4% delle imprese italiane della ristorazione è riuscito ad accedere al credito bancario garantito dallo Stato e questo, insieme al mancato arrivo ai lavoratori dei soldi degli ammortizzatori sociali è il motivo per cui il clima di sfiducia e preoccupazione si sta diffondendo a macchia d’olio. Sono 300mila imprese e oltre 1 milione di lavoratori si legge ancora sul sito della Federazione, che rischia di chiudere il 2020 con 34 miliardi di euro di perdite complessive.

Pensando al futuro, il pessimismo dilaga perché nelle crisi economiche le spese che vengono tagliate per prime sono quelle superflue e anche perché, i ristoranti non sono esattamente il primo posto in cui una persona decide di recarsi in caso di pericolo di contagio. Ne abbiamo parlato con Gianfranco Vissani, chef stellato, anche lui seriamente preoccupato da questa profonda crisi.

Gianfranco Vissani, anche lei ha partecipato al flash mob che ha unito l’Italia, con la consegna delle chiavi del ristorante al sindaco. Cosa si aspetta dal governo e quali aiuti vorrebbe per il settore della ristorazione?
Voglio degli incentivi che ci permettono di aprire con tranquillità, avendo un fondo perduto come ha proposto la Gelmini o, come ha proposto Matteo Renzi con incentivi metà a fondo perduto e metà che verranno restituiti, per far riprendere l’economia del Paese. La cassa integrazione non so quando arriverà e quando i ragazzi la prenderanno. Siamo veramente messi male, in una situazione imbarazzante.

Quanto è importante il settore della ristorazione per l’economia del paese?
E’ importantissimo, costituisce il 13% del Pil e dà occupazione a 7-8 milioni di persone, non è un gioco. Devono salvaguardare queste attività. Non è che se domani riaprono abbiamo i locali pieni, ci vuole tempo. Occorre un anno prima che si rimette in moto e arrivano gli stranieri in Italia.

Qual è il livello dei ristoratori italiani?
Penso che sia un buon livello, stanno tutti cercando di migliorare […] non bisogna tralasciare la cucina regionale perché sarà quella del futuro.

Proviamo a fare una classifica culinaria della cucina italiana, quella laziale che posto occupa?
E’ una cucina romana, forte piccante. Una buona cucina ma bisognerebbe trovare il sistema di alleggerirla.

Una curiosità per i nostri lettori, se dovesse venire in vacanza a Roma, quale piatto ordinerebbe?
Una amatriciana, sicuramente è il massimo.

Emanuele Scigliuzzo

Last Updated on 26 Aprile 2021 by

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Redazione 2

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