Velletri, Erri De Luca ha presentato il suo ultimo libro: “Scrivere è diritto di racimolo sulla vita”

Velletri, Erri De Luca ha presentato il suo ultimo libro: “Scrivere è diritto di racimolo sulla vita”

Velletri – Erri De Luca incanta il pubblico del Teatro Artemisio-Volontè. Nell’evento organizzato da Mondadori Bookstore Velletri, in collaborazione con Fondarc e De Cultura, protagonista è stato il libro “Spizzichi e bocconi” edito da Feltrinelli.

Ci si aspetta un racconto sul cibo, in realtà si comprende subito che De Luca utilizza il valore sociale della cena o del pranzo per esplorare i ricordi in una sorta di auto-analisi per sapori.

Dopo l’introduzione di Guido Ciarla, l’autore è entrato nel vivo del suo monologo. “La scrittura è quel poco di mare che rimane intrappolata negli scogli e poi evapora. Residuo salino della vita che se ne va, traccia che io raccolgo”, ha detto esordendo, in una sorta di manifesto poetico e letterario.

Dalla oralità della parola alla nutrizione, sempre per via orale si sviluppano i racconti e le
ispirazioni, con la letteratura che è esperienza fisica per lo scrittore: “I racconti orali”, ha aggiunto, “della mia infanzia napoletana, ascoltati anche malgrado qualcuno non volesse farmeli sentire, in quelle stanze che non separavano bene lì ho assorbiti. La voce umana è per me il massimo strumento musicale, intonazione e passaggio dal comico al drammatico, manifestazione dei sentimenti che trova il punto di trasmissione nella voce umana delle donne di Napoli che mi provocavano una immedesimazione fisica”.

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Il passaggio tra l’uomo e lo scrittore avviene nella necessità di scrivere e fissare quello che vaga oralmente per anni: “I racconti orali sono continuamente ripetuti ma si modificano, hanno aggiunte e sottrazioni, e fanno effetto su chi li ascolta. Lo scritto diventa definitivo, è un residuo fissato. Io sono cresciuto con i racconti orali e li trasmetto per iscritto”. “La tavolata della domenica è un ricordo, come nella bocca ci sono sapori che sono rimasti sepolti nelle papille gustative. Da bambino era abbastanza inappetente. Per i miei parenti era una cosa che non andava bene perché venivano dalla scarsità di cibo”, ha raccontato ricordando le sue radici e affermando orgogliosamente di avere un palato grezzo con poche sfumature.

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Le papille gustative del ‘900, la mente che vola nel futuro. Erri De Luca si conferma, lucido e ironico, un imperdibile narratore capace di stupire anche in un libro che pare diverso (visto anche l’apparato scientifico curato dal nutrizionista Valerio Galasso). Il cibo è inteso come veicolo per arrivare alla divinità, e come tale può essere al centro di un libro e lo è in “Spizzichi e bocconi”. Il lungo firma-copie ha sancito in un virtuale abbraccio il legame fra Erri De Luca e Velletri: anche se non fa tantissime presentazioni, in città torna sempre volentieri e l’affetto dei veliterni lo ha ripagato ampiamente della scelta.

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Redazione

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